Il mercato globale delle fusioni e acquisizioni (M&A) ha registrato un'impennata nel primo trimestre di quest'anno, proseguendo lo slancio registrato negli ultimi mesi del 2020 e grazie ad una serie di operazioni portate a termine con successo. Dallo stallo alla ripresa, si tratta di uno straordinario rimbalzo per numero e valore delle operazioni, anche se le continue ondate di COVID-19 continuano a innescare lockdown e ad avere un impatto sull'economia mondiale.
In riferimento alla performance del prezzo delle azioni, gli acquirenti hanno over-performato del 13,8% rispetto al mercato per le operazioni valutate oltre 100 milioni di dollari nei primi tre mesi del 2021. Queste cifre sono al secondo posto in classifica per un trimestre da quando Willis Towers Watson ha lanciato il Quarterly Deal Performance Monitor (QDPM) nel 2011. I dati mantengono anche la tendenza a lungo termine per le operazioni che superano le performance del mercato dopo la crisi finanziaria mondiale (+2,3%).
In collaborazione con l'M&A Research Centre della Business School (ex Cass), i dati sottolineano la portata della ripresa dell'attività di “dealmaking”, iniziata verso la fine dell'anno scorso dopo essere crollata nei primi giorni della pandemia. Il numero di accordi è aumentato del 21% rispetto a un anno fa, con 206 accordi completati nei primi tre mesi del 2021 (rispetto ai 170 del 1° trimestre 2020).
L’aumento delle transazioni si è in gran parte concentrato nel Nord America, dove i volumi sono saliti del 33% su base annua, e questo rende il primo trimestre del 2021 il secondo più alto per volume d’affari mai registrato in quest’area. Gli acquirenti nordamericani hanno anche superato il loro indice regionale del 16,3% - il secondo trimestre consecutivo in cui la regione ha ottenuto una performance positiva.
Andrea Scaffidi, Retirement Country Leader di Willis Towers Watson, ha dichiarato: “Le aziende con sede negli Stati Uniti sono responsabili di gran parte di questa notevole ripresa dell'attività, che sembra destinata a continuare per tutto il 2021, alimentata dal piano di supporto all’economia e alle infrastrutture da 2.000 miliardi di dollari dell'amministrazione Biden, dai mercati azionari in piena espansione, dalle enormi disponibilità di denaro da impiegare e dai bassi tassi di interesse.”
Gli acquirenti europei hanno proseguito nella performance positiva superando il loro indice regionale del 12,1% nel primo trimestre del 2021, con gli acquirenti britannici che hanno ottenuto risultati ancora più positivi nello stesso periodo. Nel frattempo, l'area Asia-Pacifico registra risultati nettamente superiori all’indice regionale (+17%).
I primi tre mesi dell'anno hanno visto il completamento di 58 grandi “deal” (del valore compreso tra 1 e 10 miliardi di dollari), rispetto ai 44 del primo trimestre del 2020. Si tratta del miglior risultato trimestrale registrato dal 2008. La performance del “dealmaking” è migliorata in ogni settore dell'economia - un risultato quasi senza precedenti.
Scaffidi ha aggiunto: “Dalla prima metà del 2020, quando la diffusione del COVID ha portato a ritardare molte operazioni, la fiducia è tornata ad essere associata all’idea più pragmatica e strategica di detenere il giusto portafoglio di asset nel lungo periodo. Obiettivi sempre più mirati e concorrenza sempre più forte, tuttavia, potrebbero mettere gli acquirenti sotto pressione per acquistare più rapidamente. Con le condizioni finanziarie ancora incerte, i dealmaker dovranno resistere alla tentazione di prendere scorciatoie sulle due diligence e prendersi il tempo necessario per rivedere i loro obiettivi e capire quali leve utilizzare per massimizzare la crescita.”