Una vera e propria svolta ambientale per Generali, finita nel mirino degli ambientalisti per essere tra gli assicuratori delle inquinanti industrie del carbone polacche. Il gruppo triestino ha infatti messo in programma investimenti green per 3,5 miliardi di euro in infrastrutture e green bond e ha comunicato che non effettuerà nuovi investimenti in società legate al settore carbonifero.
La strategia prevede azioni su investimenti e underwriting, le attività core del Gruppo. In relazione agli investimenti, Generali ha spiegato che aumenterà l’esposizione verso attività green, disinvestendo progressivamente dalle società legate al carbone. Rispetto all’underwriting, aumenterà l’offerta di prodotti a valenza ambientale, impegnandosi a mantenere la già minima esposizione al settore del carbone che si riferisce prevalentemente ai Paesi dove l’economia e l’occupazione sono fortemente dipendenti dal carbone.
Con riferimento all’attuale esposizione al settore del carbone, pari a circa 2 miliardi si euro, dismetterà gli investimenti azionari e disinvestirà quelli obbligazionari, portandoli a scadenza o valutando la possibilità di dismetterli prima della scadenza. Rispetto all’underwriting, Generali, con riferimento ai premi relativi ai prodotti non-Vita, svilupperà assicurazioni green e aumenterà la quota del portafoglio premi relativamente al settore delle energie rinnovabili. Sarà aumentata l’offerta di prodotti a valenza ambientale (ad esempio mobilità sostenibile ed efficienza energetica) per il mercato retail e le PMI.
Circa l’esposizione nei Paesi in cui l’economia e l’occupazione sono fortemente dipendenti dal carbone e non esistono alternative nel breve termine, la strategia di Generali prevede in particolare il monitoraggio dei loro piani di riduzione degli impatti ambientali, della strategia di transizione verso attività a basso impatto ambientale e delle misure previste per la protezione della comunità e dei cittadini. Si tratta in ogni caso di un’esposizione del Gruppo limitata: rispetto al totale dei premi dei prodotti non-Vita, l’esposizione stessa è pari a circa lo 0,1%, mentre per gli investimenti è pari allo 0,02% del totale degli asset che gestisce il Gruppo. Del resto, è proprio la presenza in questi Paesi che può consentire a Generali di essere efficace per favorire il cambiamento.
In particolare, in Polonia, il decimo maggiore consumatore al mondo di carbone e il secondo in Europa – il 92% dell’elettricità e l’89% del riscaldamento vengono generati utilizzando il carbone – la riduzione potrebbe realisticamente chiedere molti anni. Generali ha quindi optato per un approccio pragmatico, promuovendo e incoraggiando una serie di progetti di adeguamento delle centrali energetiche, parte delle quali vengono coperte in co-assicurazione, e di ammodernamento degli impianti. Generali sta ora implementando la propria strategia in tutte le sue aree di operatività e fornirà periodicamente aggiornamenti puntuali.