
I danni causati dal cambiamento climatico ha spinto i Paesi in via di sviluppo e le comunità più fragili di tutto il modo a prendere in considerazione l’utilizzo delle assicurazioni parametriche per attutire i danni finanziari conseguenti a una calamità naturale, secondo quanto afferma la Reuters.
Garantendo un pagamento fisso, al verificarsi di un evento specifico, l’assicurazione parametrica è vista come uno strumento in grado di costruire resilienza tra le comunità colpite, ma la fattibilità a lungo termine dei progetti dipende spesso dagli sforzi dei governi di adattarsi al peggioramento delle condizioni meteorologiche.
Diversi i progetti avviati negli ultimi anni. Nel 2022 le Figi che a pensato di tutelare 559 piccoli agricoltori, pescatori e venditori al mercato dai cicloni, dal vento e dalla pioggia.
Dal 2018 è attivo in Colombia il progetto supportato dal governo e rivolto a tutelare 8mila famiglie di agricoltori dai danni provocati dalla pioggia eccessiva e dalla siccità
Nello Zimbawe, i rischi assicurati dal progetto attivato nel 2016 e dedicato a una platea di 25mila persone sono: pioggia eccessiva, siccità e cicloni.
Nell’arcipelago Vanuatu, situato nell’Oceano Pacifico, l’Onu ha progettato lo scorso anno l’assicurazione per i danni causati dai cicloni. In Kenya il progetto avviato nel 2022 portala firma di Lemonade Foundation e coinvolge 7mila agricoltori assicurati contro i danni causati da condizioni meteorologiche estreme durante la stagione di crescita delle colture. In Guatemala, sono circa 9.500 piccoli agricoltori che dal 2021 beneficiano della copertura parametrica per i danni da pioggia eccessiva e siccità.
In India è stato invece lanciato quest’anno un progetto che assicura la diminuzione della produzione di latte durante il periodo di caldo estremo.