Negli ultimi cinque anni le responsabilità individuali di chi ricopre un ruolo chiave nelle imprese sono aumentate in misura sensibile, alimentate dall’evoluzione della tecnologia e delle normative. Una tendenza che ha originato insicurezza nello svolgimento delle proprie funzioni alla quale manager e imprenditori hanno risposto soprattutto cercando di migliorare le proprie competenze.
Manager e imprenditori sono sempre più frequentemente chiamati in causa in situazioni che possono prefigurare una responsabilità personale. Il quadro delle fonti potenziali di rischio per l’organizzazione si è intanto ampliato. I cyber attacchi con violazione dei dati sono oggi la principale fonte di preoccupazione.
È questo, in sintesi, il quadro che emerge da un sondaggio compiuto da QBE Insurance Europe che ha intervistato 500 tra manager e imprenditori in ognuno dei cinque seguenti Paesi: Italia, Spagna, Francia, Germania e Gran Bretagna. Obiettivo: capire come sta evolvendo il profilo di responsabilità individuale e quali sono le soluzioni adottate per fronteggiare il cambiamento.
Crescono le responsabilità individuali
Il 47% degli intervistati in Italia ha dichiarato che, negli ultimi cinque anni, le proprie responsabilità sono aumentate in misura sensibile. Un incremento che è stato determinato in prevalenza dai cambiamenti legati alla digitalizzazione delle organizzazioni (citata nel 49,4% delle risposte), dal maggiore carico di lavoro (45%) e dagli obiettivi individuali da raggiungere (40,8%).
Manager e imprenditori hanno risposto alle pressioni determinate dalla maggiore responsabilità migliorando le proprie competenze attraverso formazione interna ed esterna (oltre il 50% delle risposte), chiedendo il supporto di specialisti e collaborazioni (29,4%) o acquisendo nuove qualifiche professionali (27,8%).
Aumenta il coinvolgimento in casi di possibile responsabilità
L’evoluzione in corso ha generato un mutamento delle percezioni. Il 40,4% del campione ritiene che oggi ci sia una maggiore enfasi sulle responsabilità individuali, il 29,2% teme di essere chiamato in causa per difetto di capacità o competenza e il 25,2% auspica maggiori coperture dal rischio di essere chiamato a rispondere del proprio operato.
Le preoccupazioni sono confermate e/o alimentate: 24,6% del campione ha dichiarato di essere stato chiamato in causa in situazioni che prefiguravano potenzialmente una responsabilità individuale. Quando questo è accaduto, le insidie sono derivate da problemi legati alla concorrenza (24,4% delle risposte), dall’introduzione di nuove regolamentazioni (22,8%) e dai processi di digitalizzazione (20,3%).
La mappa dei rischi è più estesa
Nel nuovo scenario i rischi possono derivare da un maggior numero di fronti. Il rischio percepito come più importante è oggi il cyber con la relativa violazione dei dati (citato nel 33,2% delle risposte). Molto sentiti anche i rischi legati alla concorrenza (26%) e quelli relativi ai cambiamenti nei sistemi normativi e di controllo (22%).
“Il profilo della responsabilità individuale di manager e imprenditori sta evolvendo verso una maggiore complessità”, ha dichiarato Angela Rebecchi, General Manager di QBE Italia. “La combinazione tra accelerazione dell’innovazione tecnologica e introduzione di nuove normative rappresenta oggettivamente un’insidia. Il compito degli assicuratori, in questa fase, è contribuire all’evoluzione del risk management proponendo nuovi approcci e soluzioni operative”.