Nel corso dell’assemblea annuale dell’Ania, la presidente Maria Bianca Farina ha detto che nel corso del 2015 le assicurazioni italiane hanno erogato in prestazioni agli assicurati l’equivalente del “9% del Pil”.
“Il 2015 è stato un anno positivo con una raccolta premi di 145 miliardi”, ha aggiunto Farina che prima dell’assemblea ha spiegato ai giornalisti che “Le sfide che il Paese ha davanti aiutano a comprendere il valore della copertura assicurativa”. Nei primi mesi del 2016 si è assistito al ritorno dei prodotti garantiti, mentre lo scorso danno si era registrato “il forte incremento dei prodotti vita del ramo III, quelli non garantiti. Le assicurazioni nel 2015 hanno segnato un utile complessivo (danni e vita) di 5,7 miliardi (6 miliardi l’utile 2014). Il roe lo scorso anno è stato pari al 10,1% (10,2% l’anno precedente)”.
La presidente dell’Ania, alla sua prima assemblea annuale, ha anche spiegato come le compagnie italiane non siano state ancora coinvolte nelle discussioni su Atlante2, il nuovo fondo privato chiamato a rilevare le sofferenze del settore bancario. “Abbiamo investito in modo convinto e consistente in Atlante, di Atlante2 non ne abbiamo parlato con i nostri soci e non è nelle nostre agende”.
Farina ha anche aggiunto che le imprese di assicurazioni sono pronte a destinare una quota crescente di investimenti nell’economia reale ma chiedono che questi investimenti di lungo periodo vengano incentivati. “Da sempre investiamo i risparmi e sosteniamo l’economia. Gli investimenti ammontano a 700 miliardi e 600 riguardano la copertura di riserve, di queste 280 miliardi sono in Titoli di Stato italiani. Nei prossimi anni, complice lo scenario dei tassi, si dovranno allocare in investimenti alternativi, oggi contenuti, ma che stanno crescendo. Questo avverrà con un duplice vantaggio: rendimenti per le compagnie e quota di risparmio verso l’economia reale”.