L’assemblea degli azionisti delle Generali ha approvato un esercizio 2013 da record con un utile netto di € 1,915 miliardi, stabilendo di assegnare agli azionisti un dividendo unitario di € 0,45 per ciascuna azione. L’amministratore delegato delle Generali, Mario Greco, ha sfoderato tutto il suo ottimismo durante l’assise triestina, promettendo più utili e più dividendi nei prossimi anni, compatibilmente con il raggiungimento degli obiettivi di rafforzamento patrimoniale.
L’appuntamento, inconsuetamente andato in onda mercoledì 30 aprile invece che l’ultimo sabato di aprile, ha visto il nuovo management del Gruppo spiegare gli effetti del rinnovamento aziendale e della governance che sono stati apprezzati anche dagli investitori istituzionali presenti in assemblea con quote superiori rispetto al passato.
Un rinnovamento fortemente marcato, vista anche la netta presa di distanza dalle discusse operazioni condotte dai precedenti vertici, come l’ex ad Giovanni Perissinotto e l’ex dg Raffaele Agrusti, contro i quali sono state decise azioni legali.
“Generali deve fare più utili e li farà già nel 2014 e negli anni successivi. I nostri concorrenti pagano più dividendi - ha affermato Greco – mentre noi abbiamo una politica di pay out del 40%. Siamo cresciuti dallo scorso anno, però siamo sotto la capacità di dare dividendi che Generali sicuramente ha. Il capitale è l’obiettivo prioritario, dobbiamo ricostituire la solvibilità e ridare la reputazione di società solidissima. Contiamo di raggiungere gli obiettivi prima del tempo e una volta raggiunti di poter rivedere in senso migliorativo la politica dei dividendi”.
In assemblea, Antonio Albano, della società di consulenza Talete, rappresentante dello 0,5% del capitale intestato a fondi, ha espresso “apprezzamento e gratitudine” per la svolta gestionale imposta da Greco. “Ha detto che si vuole creare valore per tutti gli azionisti, un concetto che appare banale e scontato, ma per molto tempo alle Generali non e stato cosi, perchè i soldi della società sono stati distribuiti, sperperati ad amici e sodali del vecchio management, e si è avuta la faccia tosta di usare i giornali per dire che non si è fatto nulla di male. Greco deve continuare su questa strada, non si faccia intimorire, è il mercato che glielo chiede, deve fare chiarezza sul passato”.
Il rinnovamento, secondo presidente Gabriele Galateri, è frutto di una governance “adeguata e moderna, adottata con la decisa spinta di Mediobanca guidata da Alberto Nagel e dei nostri principali azionisti, Caltagirone, De Agostini e Del Vecchio”. In questo modo si sono “chiarite azioni passate a volte molto controverse”: il riferimento e ai casi Perissinotto e Agrusti, per cui ora il cda ha seguito “una procedura scrupolosa”.
Galateri ha quindi puntato il dito contro le operazioni di investimento alternative condotte in passato “le cui reali finalità erano ignote, senza ce vi fossero adeguate garanzie e non rispondenti a interessi sociali”. La vicenda è emersa nella sua interezza solo a fine 2013, e ha portato il cda a dare mandato a Greco per compiere azioni legali “senza che vi siano state pressioni dalla Consob nè da chicchessia”.
Generali si è avvalsa del rapporto Kpmg, da cui è emerso che le operazioni “non sono mai state discusse dal cda, ed erano costruite in modo da essere poco visibili all’interno della società. Il rapporto tuttavia non sarà diffuso al pubblico perché non riteniamo sia un vantaggio per noi. Le potenziali aree di rischio sono state sottoposte a controlli, abbiamo cambiato i processi e la governance e non crediamo che attività del genere possano accadere ulteriormente”.
Resta un esposizione di 300 milioni di euro verso Veneto Banca, e rapporti azionari a creditori per 200 milioni verso Finint, la finanziaria di Enrico De Marchi, verso cui, afferma Galateri, “non sono state avviate iniziative legali, ma sono allo studio le iniziative più opportune”. Per la cronaca, tutti gli otto punti all’ordine del giorno dell’assemblea sono stati approvati: oltre all’approvazione del bilancio 2013, chiuso con un utile di 1,9 miliardi di euro è stato confermato in consiglio il presidente del consiglio di sorveglianza di Vivendi Renè Fourtou.