
La star europea dell'insurtech Wefox rischia la bancarotta se non cambia proprietà? È questa la domanda che agita gli investitori da diverse settimane, secondo quanto scrive il quotidiano economico francese Les Echos.
Alcuni sono preoccupati per il messaggio di alert lanciato dal nuovo capo di Wefox, il colonnello britannico Mark Hartigan, mentre altri lo vedono come il tentativo del manager di forzare la mano per concludere la vendita al colosso del brokeraggio Ardonagh.
Solo due anni fa l'insurtech berlinese, con sede nel Lichtenstein, veniva valutata 4,5 miliardi di euro, dopo una serie esercizi con fatturato da record.
Dalla sua creazione nel 2015, Wefox ha raccolto più di un miliardo di dollari da investitori come il fondo sovrano Mubadala Ventures di Abu Dhabi, l’americana Salesforce, la canadese Orner Ventures e il fondo britannico Chrysalis.
La start-up berlinese ha iniziato la sua attività che puntava a “rivoluzionare il mercato”, sviluppando una piattaforma che consente agli intermediari assicurativi di gestire i propri clienti online, prima di offrire le proprie polizze assicurative. L’idea del cofondatore di Wefox, Julian Teicke, era quella di rispolverare “l’automazione forzata”. Grazie alla tecnologia digitale, Wefox è riuscita a liquidare quasi due terzi delle richieste di indennizzo in un giorno.
Determinata a investire nell'intelligenza artificiale e nell'analisi dei dati, l'azienda aveva l'ambizione di diventare uno dei player di riferimento del settore. Tuttavia, con l'aumento dei tassi d'interesse, Wefox ha visto aumentare ogni giorno la pressione sulla redditività. Lo scorso anno l’azienda, che impiegava 1.400 dipendenti, ha dovuto tagliare circa 200 posti di lavoro e si è ritirata dal mercato delle assicurazioni auto e casa in Germania e Svizzera. Lo spostamento del focus dalla crescita alla redditività, secondo Les Echos ha avuto un forte impatto sul management, al punto che dal giugno 2023 a oggi, due terzi del team sono cambiati.
“Il peso del processo decisionale, la pressione costante e la necessità di dare l’impressione di essere fiduciosi a volte possono isolarci”, ha scritto Lullan Teicke alla fine dell’anno in un post molto commentato su Llnkedln.
All'inizio di marzo Mark Hartigan, un veterano della guerra in Iraq e della mutua inglese LV, ha preso la guida del gruppo da 500 milioni di dollari, mentre Julian Teicke è diventato vicepresidente. In un'intervista rilasciata ad Handelsblatt, l'ex dirigente della LV ha parlato di una situazione grave, menzionando la possibilità di vendere le attività di intermediazione. Dall'inizio dell'anno il fondo britannico Chrysalis ha svalutato di un terzo la propria partecipazione in Wefox. In una nota agli investitori svelata dal canale Sky News, Mark Hartigan sostiene addirittura che Wefox potrebbe trovarsi in una situazione di insolvenza se la società non riuscisse a vendere le attività in perdita. Altri investitori hanno tuttavia un altro punto di vista. Secondo il “Mail on Sunday”, alcuni pensano che il nuovo responsabile stia cercando di convincere gli azionisti a concludere un’operazione di vendita con il broker assicurativo Ardonagh.
In queste ultime settimane Wefox, che in Europa conta oggi quasi 3 milioni di clienti, ha ricevuto dai suoi azionisti una forte iniezione di capitale da circa 20 milioni di euro, di cui 3 milioni di euro da Chrysalis.
L'investitore britannico ha affermato di aver discusso per mesi con il management di Wefox e altri azionisti sulla semplificazione del modello dell'azienda e si dice convinto che l'azienda berlinese possa tornare presto alla redditività.