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A Matera il primo Convegno Uea per l'Expo

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Giovedì, 26 Marzo, 2015 - 09:03
Autore: Araldo

Venerdì 20 marzo si è svolto, presso la Camera di Commercio di Matera, il convegno “Il trasferimento al sistema assicurativo dei rischi della filiera dei prodotti enogastronomici di qualità”. Ampia partecipazione di pubblico e grande attenzione da parte dei media locali per il primo appuntamento del progetto “Uea per l'Expo”.

Ad aprire i lavori del primo convegno nazionale “Uea per l’Expo” è stato il vicepresidente Uea Francesco Barbieri che, oltre a sottolineare il valore culturale dell’iniziativa per il Sistema Paese, ha chiarito la rilevanza strategica di questo ciclo di eventi-laboratorio finalizzati a dotare gli intermediari professionali di strumenti operativi immediatamente utili per la gestione dei rischi delle filiere trattate. A seguire, il delegato distrettuale Uea Giuseppe Tancredi, nella sua relazione introduttiva, ha ricordato l’importanza che il settore agroalimentare riveste nel nostro Paese, ma anche la sua vulnerabilità rispetto ad un’ampia casistica di fattispecie e la necessità di trasmettere agli imprenditori la necessità di una gestione del rischio integrata, trasversale e altamente qualificata.

Di seguito, una breve sintesi degli interventi dei relatori.

Anna Fasoli, Consigliere Uea: Il fenomeno della contraffazione provoca danni enormi al Made in Italy non solo in termini economico-produttivi, ma identitari, per questo richiede uno sforzo sinergico: un'operazione culturale volta ad evidenziare le ripercussioni “sociali” di questa tipologia di danno e soluzioni innovative per contrastarla. Il settore assicurativo può giocare un ruolo strategico nella misura in cui, soprattutto rispetto alle Pmi, sarà in grado di qualificarsi come “security manager” innescando un circolo virtuoso di progresso e futuro.

Mario Cipriano, Delegato Distrettuale Uea: Ogni settimana nello Spazio economico europeo (SEE) si verificano 22 ritiri di prodotti alimentari dal mercato a causa dei possibili danni che possono arrecare ai consumatori, negli Stati Unti il numero sale a 30. Dalla disamina delle informazioni, obbligatorie e facoltative, presenti sulle etichette emerge l’importanza cruciale del controllo della filiera produttiva e il suo valore in termini di vantaggio competitivo. Infatti un solo ingrediente contaminato può rendere necessario il ritiro e la sostituzione del prodotto e causare una prolungata interruzione di attività, nonché un grave danno di reputazione e una perdita di profitto.

Giuseppe Villa, Consigliere Uea: Il rischio reputazionale si colloca al terzo posto nella lista dei top business risk e la diffusione di internet e dei social media espone ad ulteriori pericoli il “brand” delle aziende, soprattutto nel settore agroalimentare e soprattutto quelle di piccola dimensione, che non possiedono gli strumenti interni per fronteggiare una crisi reputazionale. In questo senso il ruolo del mondo assicurativo è da un lato quello di creare una cultura del rischio etica, consapevole e volta a far comprendere al management l'importanza di processi e strutture che tutelano i valori intangibili; dall'altro quello di sviluppare garanzie specifiche di crisis mitigation e financial loss.

Andrea Pulvirenti, Docente Università di Modena e Reggio Emilia: Il primo concetto da chiarire quando si parla di filiere agroalimentari è che un alimento è tale se, e solo se, è sicuro. Ciò posto, ogni alimento è soggetto ad una diversa esposizione al rischio, non solo inerente il suo stato di conservazione, ma dipendente dalle sue caratteristiche intrinseche che tendenzialmente lo possono esporre o proteggere dai microorganismi. Alimenti comunemente considerati sicuri come i vegetali sono in realtà i maggiori responsabili dei casi più frequenti di ospedalizzazione per intossicazione alimentare. Infine, in un'ottica di filiera occorre considerare che spesso l'anello debole è costituito dal consumatore e dal suo comportamento dal momento in cui acquista un alimento a quando poi lo consuma.

Canio Alfieri Sabia, Ricercatore IBAM-CNR sede di Potenza: Per danni meteo-climatici in agricoltura non dobbiamo considerare solo i fenomeni catastrofici o di grande intensità, spesso a danneggiare in maniera anche irreparabile le colture sono avversità biotiche (parassiti, funghi, etc) o abiotiche (siccità/ristagno idrico, vento, insolazione, alte/basse temperature) anche di modesta entità.

Ettore Bove, Docente Università degli Studi della Basilicata: In un settore delicato e fortemente in crisi come quello agricolo è fondamentale dar vita ad un'operazione di risveglio culturale: trasformare le oasi presenti in giardini didattici o procedere con delle azioni mirate volte a diversificare le colture di pianure da quelle di montagna potrebbe portare benefici immediati e tangibili al nostro territorio.

Michele Ottati, Assessore alle Politiche agricole e forestali Regione Basilicata: L'unica prospettiva concreta di sviluppo per l'agricoltura italiana è costituita dalle organizzazioni di produttori. L'unione di più aziende consente una maggior competitività in termini di pricing, ma soprattutto l'accesso a migliori tecnologie e strumenti assicurativi e consulenziali.

Roberto Conforti, presidente Uea: "Il piano Uea per l'Expo è l'unico progetto elaborato dal mondo assicurativo sul tema dell'Esposizione Universale che si terrà a Milano tra poco più di un mese e come Uea siamo particolarmente felici di aver ricevuto il patrocinio gratuito di Expo 2015 a riconoscimento del valore scientifico e culturale della nostra iniziativa. Il settore assicurativo, per vocazione e per legge, non può non giocare un ruolo fondamentale per il Sistema Paese in questa manifestazione di rilevanza internazionale e in un settore chiave come quello dell'agroalimentare".

Nei prossimi giorni verranno diffusi, tramite Uea Webcast, le videointerviste concesse dai relatori intervenuti alle televisioni locali. Gli atti del convegno saranno invece pubblicati sul prossimo numero della nostra rivista bimestrale “Attualità Uea”.

Tag: 
Expo
Uea

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