Nel corso del 2019, circa 473.000 cittadini in povertà non hanno potuto comprare farmaci necessari a curarsi per problemi economici.
A rilevarlo è il 7° Rapporto – Donare per curare: Povertà Sanitaria e Donazione Farmaci, promosso dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus e BFResearch e realizzato – con il contributo incondizionato di IBSA – dall’Osservatorio sulla Povertà Sanitaria (organo di ricerca di Banco Farmaceutico).
In particolare, ogni persona spende mediamente 816 euro l’anno per curarsi, mentre i poveri solo 128. Le famiglie non povere spendono per i farmaci non coperti dal Servizio Sanitario Nazionale il 42% del proprio budget sanitario, mentre quelle povere, che possono investire meno in prevenzione, il 62,5%.
All’interno di questo quadro problematico, le famiglie povere con figli minorenni sperimentano paradossalmente (poiché sarebbe logico attendersi un supplemento di facilitazioni da parte delle istituzioni finalizzate alla tutela della salute) difficoltà aggiuntive: nel 40,6% dei casi (vs 37,2% delle famiglie povere senza figli), per ragioni economiche, hanno limitato la spesa per visite mediche e accertamenti periodici di controllo preventivo. Le difficoltà sono superiori anche per le famiglie non povere con figli (ha limitato la spesa o rinunciato del tutto il 20,7% di esse) rispetto alle famiglie non povere senza figli (18,3%). Considerando il totale delle famiglie (povere + non povere) ha limitato la spesa o rinunciato del tutto alle cure il 22,9% di quelle con figli, contro il 19,2% di quelle senza.