
Presentata a Milano Next Gen 2030, la nuova ricerca realizzata da BNP Paribas Cardif in collaborazione con Eumetra MR.
Come sarà il mondo nel 2030? Quali cambiamenti ci aspettano? I risultati della ricerca, che si è rivolta ai giovani tra i 15 e i 30, danno una visione ottimista, con un oltre due terzi degli intervistati che si dicono convinti che si vivrà meglio rispetto ad oggi.
Molti gli aspetti trattati, dal lavoro all’ambiente, dalla scuola alla salute, dalla casa all’intrattenimento, con risultati, a volte sorprendenti, vista la bassa età media del campione. I ragazzi sono convinti che vivremo in una società in cui le discriminazioni di genere saranno superate e l’aspetto fisico non sarà più fondamentale nelle relazioni sociali. A farla da padrona è la tecnologia, che farà enormi passi avanti andando a trasformare e condizionare la gran parte gli aspetti delle nostre vite, ma i giovani sognano una società tech che sia più a “misura d’uomo”, in cui i rapporti umani mantengano un ruolo centrale nelle nostre vite.
Le nuove tecnologie rivoluzioneranno il mondo del lavoro, con sistemi di monitoraggio della salute e del benessere del lavoratore e uno smartworking diffuso e alternato con la presenza in ufficio. Anche la nostra salute sarà influenzata dalla tecnologia, con strutture ospedaliere dotate di sale operatorie intelligenti con assistenti virtuali e tecnologie integrate. Ma il cambiamento atteso riguarda tutto il mondo della sanità, che nella visione delle nuove generazioni, riuscirà a riconvertire lo sforzo per lo studio dei vaccini per combattere anche altre malattie.
Quando si parla di scuola, ben la metà degli intervistati (51%) crede che cambieranno le materie studiate, in un modello che prevede alcuni giorni in cui la didattica si svolgerà a distanza alternati ad altri in presenza. Le strutture scolastiche cambieranno, integrando gli spazi per la didattica con altri per la socializzazione e il tempo. Anche qui torna il leitmotiv dell’intelligenza artificiale, che per il 62% rappresenterà il corso universitario del futuro.
Ma quali sono i rischi del futuro? Non era difficile aspettarsi al primo posto i rischi cyber (43%), ma anche nuove pandemie. Interessante che ai primi posti di questa speciale “classifica” si trovino anche i danni provocati dal malfunzionamento della guida autonoma. I ragazzi immaginano uno scenario assicurativo dove ai rischi emergenti corrisponderanno forme di protezione innovative, personalizzabili in base allo stile di vita. Le assicurazioni saranno sempre più integrate con la tecnologia, digitali e attivabili in pochi secondi. A cambiare sarà anche il rapporto con le compagnie, con un terzo che crede che si gestirà tutto online, ma sempre con la possibilità su richiesta di incontrare un consulente direttamente a casa.
Per i giovani, un’evoluzione in positivo della società sembra, quindi, essere quasi inevitabile, con un impatto anche sull’organizzazione delle città, che diventeranno più a misura d’uomo, soprattutto della popolazione con esigenze specifiche come mamme, anziani, disabili, e sulla mobilità, con un’intelligenza artificiale che gestirà il traffico anche tramite semafori intelligenti. Lo stesso ottimismo non si riscontra, però, per l’ambiente. Se da una parte molti immaginano la scoperta di nuove tecniche per riciclare e riutilizzare i prodotti, non mancano i pessimisti che prevedono un peggioramento del riscaldamento globale e dell’inquinamento.
La digitalizzazione già avviata nell’universo dei pagamenti compirà poi un ulteriore passo verso l’economia cashless, con il 51% che crede in operazioni che avverranno quasi sempre senza contanti. Secondo i giovani, l’e-commerce diventerà la modalità d’acquisto dominante (il 40% crede che si comprerà tutto o quasi sul web) ma anche l’esperienza fisica potrebbe migliorare grazie a negozi senza casse (24%) o alla vendita a domicilio/in ufficio su appuntamento (24%).
Per quanto concerne il mondo dei social, dell’intrattenimento e della casa, cosa succederà nel 2030? Secondo quasi un terzo dei giovani intervistati (32%) i social attuali non esisteranno più e saranno sostituiti da altri, ed è ancora più avveniristica la visione di chi crede che ognuno avrà il suo social, impostato come desidera, da condividere con gli amici. In casa si immaginano, inoltre, tv più grandi, più sottili da stendere e srotolare sul muro, con il cinema che lascerà il passo alla tv on demand (ovviamente gratis…). Ma c’è di più. Secondo i ragazzi le nostre abitazioni diventeranno tecnologiche, grazie alla domotica, presente in tutte le case (43%), salubri, con sistemi di purificazione dell’aria e di riduzione del rumore (37%) e sostenibili, alimentate esclusivamente da energie rinnovabili (36%).