
Gli incendi boschivi in California sono diventati un campanello d’allarme anche per il mercato assicurativo europeo. I recenti roghi che hanno devastato la contea di Los Angeles causando oltre 40 miliardi di dollari di perdite assicurate, mostrano quanto il rischio possa manifestarsi anche fuori dai periodi tradizionali, secondo quanto emerge da un report di Swiss Re.
L’evento, reso possibile da una combinazione di siccità, vento caldo di Santa Ana e scarsità di risorse antincendio, evidenzia quanto l’esposizione non sia più confinata a specifiche aree o stagioni. Sebbene in Europa il rischio sia ritenuto moderato, ondate di caldo, siccità e incendi sono in aumento, con Grecia, Portogallo e Francia tra i Paesi più esposti.
I dati EFFIS confermano una crescita costante del numero di incendi e della superficie bruciata, con il 2023 tra gli anni peggiori mai registrati. L’assicurazione europea è chiamata ad agire. Limitare lo sviluppo edilizio nelle interfacce urbano-rurali, dove il 96% degli incendi è causato da attività umane, è cruciale. In parallelo, è necessario affrontare la sfida della determinazione dei premi assicurativi: mantenere la copertura accessibile, soprattutto nelle aree a rischio elevato, richiederà sussidi pubblici e politiche coordinate.
I modelli di rischio attuali, spesso insufficienti a valutare la complessità del fenomeno, dovranno evolversi: servono dati granulari, tecnologia predittiva avanzata e una visione sistemica delle minacce.
Evitare l’accumulo di rischio nei portafogli assicurativi è una priorità per contenere perdite potenzialmente catastrofiche, così come considerare i costi indiretti e differiti dei sinistri, dalle spese per sfollati ai danni secondari. I sinistri legati agli incendi richiedono anche tempi di rimborso rapidi e possibilità di surroga, benché in Europa l’aspetto legale sia meno lineare rispetto alla California. Non basta reagire: servono strategie di prevenzione, una governance chiara e responsabilità condivise.
Alcuni Paesi, come il Portogallo, hanno già avviato politiche di gestione attiva della vegetazione, ma l’efficacia dipende dall’attuazione locale. Infine, ricostruire meglio, non solo più velocemente, è l’approccio che garantirà maggiore resilienza urbana nel lungo periodo. Le decisioni su urbanistica e normative edilizie dovranno integrare il rischio come parametro essenziale, anche attraverso i segnali di prezzo forniti dalle assicurazioni. Le lezioni californiane sono chiare: per il settore assicurativo europeo è il momento di agire, anticipando scenari che rischiano di non essere più straordinari, ma sistemici.