Calamità Naturali
ARAG SE Italia rinnova la propria offerta dedicata alle piccole e medie imprese italiane con “ARAG Tutela Legale Impresa #Next!”, introducendo una novità significativa: una copertura specifica per eventi catastrofali, pensata per rispondere alle conseguenze sempre più frequenti del cambiamento climatico.
I costi in aumento dei disastri naturali, come le alluvioni e gli incendi boschivi, rappresentano una crescente sfida per i governi e le istituzioni finanziarie, ha avvertito Eiopa, l’autorità di regolamentazione delle assicurazioni dell’Unione Europea.
Come ampiamente previsto il decreto Milleproroghe, approvato il 9 dicembre in Consiglio dei Ministri, concede alle imprese tre mesi di tempo in più per assolvere l’obbligo di sottoscrivere una polizza assicurativa a copertura dei danni causati dagli eventi catastrofali.
In Italia sono 5,7 milioni le persone e 405mila le imprese che vivono e operano in aree a rischio di frane e 2,4 milioni i cittadini e 226mila le imprese che risiedono in zone ad elevato rischio di alluvioni, fenomeni sempre più frequenti che nel decennio 2013-2022 hanno provocato danni economici per 5 miliardi di euro ogni anno.
“Artigiani e piccole imprese sono fortemente preoccupate per l’imminente scadenza dell’obbligo di stipulare contratti assicurativi a copertura di danni provocati da calamità naturali ed eventi catastrofali”.
Entro il 31 dicembre 2024 tutte le imprese operanti in Italia, con la sola esclusione delle imprese agricole per le quali opera un fondo ad hoc (AgriCat), dovranno stipulare una polizza assicurativa obbligatoria per i danni occorsi a terreni e fabbricati, impianti e macchinari, attrezzature industriali e commerciali (si veda all’art. 2424 del Codice civile) derivanti da catastrofi naturali.
Il gap di protezione assicurativa contro i rischi di catastrofi naturali non è un problema solo italiano e il G7 finanze di Stresa, riferisce Radiocor, ne ha preso atto. È stato infatti varato un “High-Level Framework for Public-Private Insurance Programmes against Natural Hazard”, sigla che indica una “guida rapida” utile a ridurre il gap di protezione.
Tra le misure previste dalla bozza della manovra di bilancio spunta l’obbligo assicurativo per le imprese che dovranno stipulare, entro la fine del 2024, una polizza a copertura dei rischi catastrofali. Sulla misura è in corso una verifica del ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Siccità estiva, grandinate in primavera, inondazioni. Nel 2022 la Francia non si è fatta mancare niente sul fronte degli eventi climatici in Francia.
La frequenza e la intensità di calamità naturali quali inondazioni, siccità e uragani sono destinate a variare con i cambiamenti climatici e le esperienze passate sono utili per guidare gli sforzi di recupero futuri.
Il report mensile di Aon sulle catastrofi globali, rivela che nel gennaio 2021 il sistema a bassa pressione “Filomena” ha causato forti nevicate in Spagna, causando l’interruzione di attività produttive e danni property stimati in circa 1,8 miliardi di euro.
Le calamità naturali sono costate all’Italia circa 310 miliardi di euro dal dopoguerra al 2018. Tra queste, l’alluvione è il fenomeno più frequente (35%), ma quello più costoso è il terremoto: 150 miliardi sui 310complessivi sono stati infatti spesi nelle opere di ricostruzione post sisma.
La tropicalizzazione del clima con fenomeni violenti che si abbattono sulle campagne ha provocato danni per 3 miliardi di euro in Puglia negli ultimi 10 anni. La sola Puglia conta il 22% delle giornate di lavoro in agricoltura sul totale nazionale, con l’impiego di circa 100mila operai agricoli.
Con lo sviluppo di Internet e degli smartphone sempre più potenti, anche il modo di orientarsi durante un tragitto, è cambiato. Se prima bastava seguire indicazioni o mappe cartacee, ora quasi tutti utilizzano i navigatori satellitari, disponibili o sugli smartphone o direttamente a bordo del veicolo.
Il consiglio dei Ministri ha approvato il riconoscimento dello stato di calamità in conseguenza degli eccezionali eventi meteorologici verificatisi nei giorni nei giorni 23, 24 e 25 novembre 2016, che hanno fatto riportare gravi danni soprattutto nelle province di Cuneo e Torino, con l’assegnazione di 51 milioni.