
Dopo la scelta di Antonio Mastrapasqua che sabato scorso ha rassegnato le dimissioni dalla presidenza dell’Inps, un altro manager di un ente pubblico è finito sulla graticola, per conflitto di interesse. Si tratta di Massimo De Felice, numero uno dell’Inail (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) da quasi due anni, quando il suo nome fu scelto dall’esecutivo Monti, su indicazione del ministro Fornero, nonostante le aspre polemiche che si accesero.
Infatti, le commissioni Lavoro di Camera e Senato si rifiutarono di votare il parere (consultivo) per la vicinanza di De Felice al mondo delle assicurazioni private. Il deputato della Lega Fedriga disse in aula che tra gli incarichi “il professore è stato pure consigliere di amministrazione di Intesa Vita, il ramo assicurativo del gruppo Intesa Sanpaolo. Guarda caso il ministro Fornero era il vicepresidente del consiglio di sorveglianza proprio di Intesa Sanpaolo”. Ma alla fine la nomina passò. “Me ne assumo io la responsabilità”, chiuse la Fornero. Se Mastrapasqua sedeva su una poltrona da cui gestiva risorse pari al 15% del Pil italiano De Felice guida un ente che nel 2012 ha fatto registrare un avanzo patrimoniale da 3.9 miliardi ed entrate di competenza superiori ai 10 miliardi. Il problema per il presidente Inail è l’intreccio tra pubblico e privato.