
“La prestazione del servizio digitale (fintech), prescindendo da un rapporto diretto tra persone, non sarà mai in grado di raggiungere appieno l’obiettivo principale che muove la regolamentazione finanziaria, vale a dire la tutela del risparmio e il servire al meglio gli interessi dei clienti”.
Parole chiare quelle pronunciate da Carla Bedogni Rabitti, presidente dell’Ocf (Organismo di vigilanza e tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziaria) illustrando alla Camera la Relazione annuale 2017. Secondo Bedogni Rabitti “solo un confronto intermediario/consulente e cliente è in grado di tutelare realmente il risparmiatore”, rendendolo consapevole e supportandolo “nell'assunzione di decisioni di investimento che siano effettivamente conformi alle proprie esigenze”. Il consulente diventa così un “consigliere gestore dell’ansia”.