Futuro economico incerto (34%), desiderio di un mantenimento dell’attuale tenore di vita (33%) ma consapevolezza degli strumenti di risparmio disponibili (43%) e delle figure professionali a cui rivolgersi (61%). Questi i risultati dell’ultima ricerca dell’Osservatorio UnipolSai 2015, affidata a Nextplora* che ha analizzato sensazioni e attese degli italiani legate al risparmio.
Puntata dedicata al risparmio quella dell’ultimo Osservatorio UnipolSai 2015, dove emergono sensazioni dettate dal vissuto della crisi economica, la quale rimane impressa nella mente degli italiani anche alla luce dei primi segnali di ripresa. Lo scenario migliora, nel secondo trimestre del 2015 si è registrato un significativo segnale di miglioramento della spesa delle famiglie, (+0,4% di variazione, la più alta dal 2010) dovuta da un lato all’aumento del potere d’acquisto (+0,2%) e in parte anche attraverso un ricorso al risparmio, la cui propensione è scesa di 2 decimi di punto all’8,7% (dati Istat settembre 2015). Gli italiani infatti sembrano essere ancora cauti, un 34% afferma che il futuro dal punto di vista economico sarà sempre più incerto in quanto la crisi ha lasciato il segno, un altro 27% del campione è convinto che non si tornerà più ai livelli pre-crisi e avremo meno soldi a disposizione. C’è poi chi non è del tutto d’accordo e vede un futuro più sereno e in discesa con un po’ di attenzione al risparmio (21%). Il 10% infine è convinto che oltre allo Stato bisognerà pensare in prima persona mettendo da parte capitale e utilizzando forme di risparmio private (8%).
Cosa si desidera per il futuro. Gli italiani mostrano di avere le idee ben chiare: attraverso le forme di risparmio attivabili oggi il desiderio più inseguito risulta essere il mantenimento del tenore di vita attuale (33%) o di un livello anche inferiore all’attuale ma sufficientemente adatto (20%). Il 19% del campione vorrebbe essere in grado di aiutare i propri figli in caso di necessità mentre un altro 13% non vorrebbe gravare su di essi. Il 12% integra la propria pensione perché ritenuta troppo bassa.
Le forme di risparmio conosciute. La conoscenza in merito degli intervistati è ampia, si va dalle polizze assicurative sulla vita (54%) ai fondi pensione (49%) passando per la classica pensione e ai fondi di investimento, entrambi a 44%. Chiudono il quadro generale i piani pensionistici individuali (41%), acquisto di immobili 34% e conti deposito 36%.
Dove ci si informa. Come già rilevato dalla precedente ricerca dell’Osservatorio UnipolSai c’è la conferma che per avere le informazioni necessarie ci si rivolge a professionisti del settore. In particolare per quanto concerne piani di risparmio personali gli italiani si affidano principalmente alla propria banca (36%) e alla figura del proprio assicuratore (25%). Le alternative in secondo luogo più utilizzate risultano essere siti internet specializzati (16%) o il classico passaparola di conoscenti e amici (12%). Le altre forme di informazione consultate indicate dagli intervistati sono invece i siti web delle compagnie assicurative (4%), blog forum e social network (4%).
*L’indagine è stata commissionata all’istituto specializzato Nextplora, ed è stata realizzata con metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) su un campione di 4.186 persone.