Automobile (71%), casa (62%) e assicurazione auto (30%) le prime spese per cui è considerato utile e opportuno l'acquisto a rate: questi i risultati della prima ricerca dell'Osservatorio UnipolSai 2015, affidata a Nextplora* e dedicata al vissuto dei pagamenti rateali nella sensibilità degli italiani.
Sicurezza, soddisfazione e serenità per oltre la metà degli italiani (52%) sono le principali sensazioni che si provano quando si paga un bene o un servizio a rate. In particolare, per il 22% degli intervistati la scelta delle rate garantisce la "sicurezza di non fare il passo più lungo della gamba", mentre il 15% del campione evidenzia la soddisfazione di realizzare in tutta tranquillità un acquisto definito importante. Un altro 15% si sente più sereno perché non deve rinunciare ad acquisti rilevanti dal suo punto di vista.
Pagare a rate significa anche, per una quota del 10% degli intervistati, fare acquisti in modo intelligente garantendo al bilancio familiare un flusso di denaro controllato.
Resta una quota di persone che, soprattutto in questo periodo di incertezza nel domani, pensa al denaro con preoccupazione: il restante 31% degli intervistati vede infatti con ansia le rate che verranno nel futuro.
Oltre che per l'acquisto dell'automobile e di beni e servizi legati alla casa, tipicamente associati al pagamento rateale, gli italiani vedono con particolare favore il pagamento a rate dell'assicurazione auto: in dettaglio, il 71% degli intervistati considera utile e opportuno sostenere l'acquisto dell'automobile a rate, il 62% privilegia la rateizzazione per ammobiliare la propria casa o ristrutturarla, ben il 30% considera opportuno pagare a rate l'assicurazione dell'auto, con interesse ancora più evidente da parte dei più giovani (36% degli intervistati tra i 18 e i 24 anni). Completano la fotografia dello scenario attuale gli acquisti a rate di elettronica (27%), cure mediche (23%) e viaggi (13%).
Le rate che verranno. Se oggi il 15% degli intervistati dichiara di utilizzare il pagamento rateale ogni volta che può, anche per beni o servizi di contenuto valore economico, questa quota sembra destinata ad aumentare: infatti una percentuale più che doppia (31%) pensa che nei prossimi anni usufruirà della rateizzazione ogni volta che sarà possibile, con un picco nella fascia di età compresa fra i 45 ed i 54 anni (35%).
Che vantaggi vedono gli italiani nella rateizzazione dei pagamenti? Senza dubbio sono molteplici e riguardano sia la sfera personale - in quanto la rata a detta loro consente una migliore gestione del bilancio familiare anche in occasione di acquisti definiti importanti (29%) e per via della sua natura "compro oggi e pago domani" (27%) - sia una più ampia sfera sociale perché sono visti come supporto allo sviluppo economico nazionale (5%) e un aiuto concreto alle famiglie in un momento di crisi (6%).
Come sono cambiate le abitudini di pagamento degli italiani negli ultimi due anni? Se una larga fetta di persone (il 40% degli intervistati) afferma di non aver modificato le proprie abitudini di pagamento, appare lievemente superiore la quota che dichiara di avere incrementato i pagamenti a rate (20% del campione) rispetto a chi afferma di aver usato di meno questa modalità (15%). Allo stesso tempo, mentre una porzione del 6% ringrazia il pagamento rateale che gli ha consentito di mantenere gli acquisti programmati, una fetta del 17% ha invece evitato le rate per il rischio di difficoltà future.
"Il pagamento rateale sta diventando uno strumento di acquisto sempre più familiare per gli italiani", afferma Franco Ellena - Direttore Generale UnipolSai. "Non si tratta più solo di una modalità per affrontare acquisti di grande valore economico ma il fenomeno si è ormai esteso a un ventaglio decisamente più ampio di occasioni di acquisto. Un dato confermato dalla crescente richiesta di rateizzazione a tasso zero delle polizze UnipolSai non solo relative all' RCAuto ma anche a tutti i prodotti Danni".
*L'indagine è stata commissionata all'istituto specializzato Nextplora, ed è stata realizzata con metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) su un campione di 4.186 persone.