Il 5% più ricco degli italiani è titolare da solo dello stesso patrimonio posseduto dal 90% più povero. Su scala mondiale i miliardari sono sempre più ricchi, mentre i poveri di tutto il mondo devono fare i conti con sempre più ristrettezze: 26 ultramiliardari (contro i 43 del 2017) possiedono oggi la stessa ricchezza della metà più indigente della popolazione.
Ma non è tutto, perché le fasce di popolazione più benestante pagano sempre meno tasse. Enorme il divario di genere: gli uomini possiedono oggi il 50% in più della ricchezza netta delle donne e controllano oltre l’86% delle aziende.
Sono questi i risultati raccolti da Oxfam nel rapporto “Bene pubblico o ricchezza privata” e diffuso come ogni anno alla vigilia del World economic forum di Davos. Nei 10 anni dalla crisi finanziaria il numero dei miliardari è quasi raddoppiato, passando da 1.125 a 2.208, sottolinea il rapporto. La ricchezza dei Paperoni del mondo è aumentata del 12% a 900 miliardi di dollari lo scorso anno, al ritmo di 2,5 miliardi al giorno. Nello stesso tempo i 3,8 miliardi di persone che costituiscono la metà più povera della popolazione del pianeta ha visto calare dell’11% quello che avevano. Tra il 2017 e il 2018 ogni due giorni è nato un nuovo miliardario. La ricchezza è sempre più concentrata. A metà 2018 l’1% più ricco deteneva poco meno della metà (47%) della ricchezza aggregata netta, contro un magro 0,4% assegnato alla metà più povera della popolazione mondiale.
Il top-10% della popolazione italiana in termini patrimoniali possiede oltre 7 volte la ricchezza della metà più povera della popolazione. La posizione patrimoniale netta dell’1% più ricco (che detiene il 24,3% della ricchezza nazionale) vale 20 volte la ricchezza detenuta complessivamente dal 20% più povero della popolazione italiana. La ricchezza dei primi 21 miliardari italiani della lista Forbes (a marzo 2018) equivaleva alla ricchezza netta detenuta (a fine giugno 2018) dal 20% più povero della popolazione (ovvero 107,1 miliardi di euro).