Stripe, società che costruisce infrastrutture per l’economia di Internet, ha condotto una ricerca dettagliata sui 450 siti web più visitati in Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Regno Unito, Spagna e Svezia. Dall’analisi è emersa una serie di errori anche significativi nelle pagine di pagamento di molti dei portali più frequentati al mondo.
Restando in Italia, circa la metà dei siti analizzati, non controlla in tempo reale il numero di carta di credito (56%), né consente di inserire le cifre tramite tastierino numerico da Smartphone (50%), moltiplicando così la possibilità di errori fortuiti, o di un abbandono della transazione.
Se il 56% delle pagine non convalida il numero della carta in tempo reale, vuol dire che oltre la metà dei siti analizzati permette ai clienti di procedere anche dopo aver inserito numeri di carta errati (che sono in realtà facilmente identificabili). In un mercato come quello britannico, dove l’eCommerce rappresenta una quota ben più alta del totale retail, questa percentuale si ferma al 32%. Inoltre, il 40% delle pagine non blocca l’inserimento delle carte già scadute, un modo semplice per impedire ai clienti di procedere inserendo dettagli errati, e dovere quindi essere reindirizzati alla pagina di inserimento in un secondo momento. Il 54% delle pagine costringe gli utenti a inserire la data di scadenza della carta tramite un menù a discesa. Il 66% delle pagine non da conferma del tipo di carta utilizzata in tempo reale (ad esempio fornendo un’icona per Visa, Mastercard o American Express) per rassicurare i clienti dell’inserimento corretto dei dati.
Alcuni degli errori più comuni possono sembrare minimi, ma sono in realtà molto influenti nell’esperienza dell’utente, che spesso abbandona l’acquisto al verificarsi di questi.
Parliamo, ad esempio, del mancato supporto al pagamento tramite wallet come Apple Pay e Google Pay (sempre più diffusi) e della possibilità di procedere alla pagina successiva della transazione anche inserendo numeri di carta o date di scadenza errati (obbligando quindi a ripetere la procedura da principio nel momento della finalizzazione).
A fine 2019 l’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano stimava che il tasso di penetrazione dell’eCommerce sul totale Retail in Italia fosse passato in 12 mesi dal 6,5% al 7,3% (con i prodotti al 6% e i servizi all’11%). Più recentemente, durante l’emergenza sanitaria, i consumatori italiani hanno dimostrato di comprendere sempre più il valore dell’eCommerce, che ha consentito a una larga fetta della popolazione di fruire di servizi a valore aggiunto, importanti ed essenziali come la consegna di cibo. Si è assistito in generale a una crescita dei web shopper e a una maggior dimestichezza e fiducia nell’online e nei pagamenti digitali (anche da parte di chi online acquistava già).
Con un tasso di “abbandono dei carrelli online” prima dell’effettivo pagamento, che si attesta attorno al 70% a livello globale la correzione degli errori più basilari della pagina di checkout e la rimozione di tutti i possibili ostacoli nel processo di transazione possono comportare grandi aumenti delle vendite, in particolare proprio quando una percentuale sempre più ampia del Retail si sta spostando sull’online. La ricerca è stata effettuata a livello europeo nel mese di febbraio 2020, prima dell’avvio delle misure di lockdown e, quindi, non prende in considerazione eventuali errori dovuti al sovraccarico delle piattaforme, imputabili all’improvvisa e non prevedibile crescita del traffico online. “Da un checkout di alta qualità può derivare un vantaggio competitivo significativo, ecco perché alcuni dei retailer online più importanti al mondo hanno interi team dedicati all’ottimizzazione della conversione delle vendite online. Stripe Checkout consente ad ogni business di operare a parità di condizioni, offrendo un’esperienza di pagamento all’avanguardia, adattata per 15 lingue e offrendo 11 metodi di pagamento, immediatamente pronti all’uso” spiega Alessandro Astone, Country Manager di Stripe “Sia che tu sia un esperto dell‘e-business sia che tu stia vendendo online per la prima volta, puoi offrire ai tuoi clienti lo stesso tipo di esperienza di pagamento che i colossi di Internet hanno perfezionato e ottimizzato per anni con una semplice integrazione plug-and-play”.