Secondo quanto dichiarato da Eric Mogelof, responsabile del gruppo per la regione Asia Pacifica, nei prossimi due anni Pimco ha in programma l’assunzione di 20 nuovi dipendenti per ampliare la propria presenza nelle banche retail di Hong Kong e Singapore. L’obiettivo immediatamente successivo sono i mercati tailandese, malese e filippino.
Nel mirino del colosso dell’investment management ci sono gli high-net worth individuals asiatici, che nell’ultimo anno sono cresciuto del 10% raggiungendo – secondo le stime di Capgemini - un patrimonio complessivo di $17,4 trilioni. Per la prima volta il continente ha superato il mercato statunitense, fermo a quota $16,6 trilioni. In aggregato infatti si contano 5,1 milioni di persone che possiedono asset di investimenti superiori a un milione di dollari (esclusa la prima casa), contro 4,8 milioni negli USA.
A trascinare il trend ci sono i cinesi, in fuga da uno Yuan sempre più debole verso territori in cui è possibile negoziare investimenti in dollari – come appunto Singapore e Hong Kong. Stando a Goldman Sachs nel solo mese di luglio il flusso di capitali che hanno lasciato la Cina è stato pari $55 miliardi. Pimco non possiede al momento filiali nel paese, ma sta mettendo a punto un business plan per stabilirvi al più presto la propria presenza. L’operazione dovrebbe rivelarsi oggi più facile rispetto al passato, data la progressiva e sempre maggiore apertura del mercato cinese alla realtà internazionale.