Alla fine le compagnie Hdi e Allianz rinunciano all’appello e pagano i risarcimenti chiudendo in questo modo una querelle lunga 15 anni relativa all’esplosione di un’autocisterna di gpl a Busalla, che causò la morte del pompiere Giorgio Lorefice e il ferimento di altri sette vigili del fuoco.
Il 26 gennaio del 2005 un mezzo della ditta Saregas stava riversando del gpl dell’azienda Green Oils (oggi Europam) in un serbatoio di un’altra ditta. L’autobotte perse del gas liquido che si incendiò, durante i soccorsi l’autobotte esplose. Lo scorso dicembre nella sentenza civile di primo grado il Tribunale di Genova quantificava il danno dell’esplosione in circa un milione e duecentomila euro: 750 mila dovuti agli eredi Lorefice e 450 mila euro agli altri pompieri. Ha condannato al risarcimento in solido tra di loro la società Europam, i soci all’epoca dei fatti della società Saregas e l’autista dell’autobotte. Per alcune parti offese è stato previsto il risarcimento in solido anche a carico di Allianz (assicuratore dell’autobotte). Al tempo stesso condanna HDI (assicuratore di Europam) e Allianz (assicuratore di Saregas) a pagare per i propri assicurati.
Alla sentenza sono arrivati vari ricorsi in appello, tra cui quello di Allianz e Hdi. La vicenda venne portata alla luce da Repubblica e i sindacati Usb e Cgil organizzarono un presidio sotto il Tribunale di Genovai, chiedendo attenzione sulla vicenda da parte del ministro dell’interno Luciana Lamorgese e del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Poi, un po’ a sorpresa, a metà aprile Hdi e Allianz decidono di rinunciare all’appello e di pagare i risarcimenti previsti dalla sentenza.