L’Unione Europea Assicuratori (UEA) ha presentato nei giorni scorsi un dossier sui rischi nel settore agroalimentare che costituisce il punto conclusivo del Progetto “UEA per l’Expo”.
Un percorso di studio e ricerca lungo due anni, nei quali sono stati organizzati cinque convegni che hanno coinvolto oltre venti docenti ed esperti del mondo assicurativo e imprenditoriale, per l’analisi di sei filiere cardine dell’agroalimentare italiano.
Tre i cardini del progetto incentrato sul rischio di filiera, focalizzato sulle PMI: contraffazione; rischi connessi all’etichettatura; danno reputazionale.
L’UEA ha quindi elaborato una serie di “proposte concrete” realizzato da un Laboratorio permanente che ha presentato i primi risultati:
- “L’algoritmo della qualità”, un applicativo che, valutando la gestione della qualità aziendale attraverso le certificazioni volontarie, “stabilisce il suo grado di “sicurezza” definendo il suo valore rispetto al “merito assicurativo”;
- La proposta di clausole ad hoc per la copertura del rischio reputazionale nella filiera agroalimentare italiana, “in grado di valorizzare il lavoro di consulenza dell’intermediario professionale, dotandolo di strumenti effettivamente rispondenti alle esigenze delle Pmi del settore”.
- Un primo contributo in termini di innovazione di prodotto, in partnership con DAS. Assicurazioni, che recepisce le norme specifiche del settore agroalimentare per quanto concerne i rischi potenzialmente connessi con l’etichettatura.
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