
Mens Sana in Corpore Sano mai adagio fu più indicato per quella che si appresta ad essere una vera e propria rivoluzione nel campo dell’assicurazione salute.
Dal 1° dicembre di quest’anno sarà infatti disponibile sul preventivatore on line della Compagnia (rbmsalute.it) e in tutte le agenzie della compagnia, “VivaLaSalute!”: il primo prodotto assicurativo che non rimborsa le spese mediche, ma le spese per mantenersi in buona salute. Prevenzione, Attività Fisica, Buona alimentazione e Benessere Psicologico sono le innovative aree di copertura proposte dalla nuova polizza sanitaria di RBM Assicurazione Salute. Il tutto affiancato da un pool di specialisti sempre a disposizione dell’assicurato per pianificare controlli di diagnosi precoce personalizzati, piani nutrizionali su misura, organizzazione di un’attività sportiva adeguata, assicurando anche consigli per un riposo di qualità ed agevolazioni per un tempo libero coerente con le proprie passioni.
“Un nuovo modo di essere polizza sanitaria– ha sottolineato Marco Vecchietti, Amministratore Delegato e Direttore Generale della Compagnia durante la 6° edizione dell’Health Insurance Summit – per superare il vecchio concetto di polizza malattia e proiettarci nella mission di health companion per i nostri assicurati”. Con VivaLaSalute! siamo convinti di poter rivoluzionare l’attuale settore dei Fondi e delle polizze sanitarie riposizionando gli ambiti di operatività dei nostri prodotti dal rimborso delle cure al finanziamento di quelle spese necessarie a vivere ogni giorno una vita più sana.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha evidenziato come, soprattutto in Europa, le principali cause di mortalità, morbosità ed invalidità sono collegate alle Malattie Croniche Non Trasmissibili (MCNT) ovvero malattie cardiovascolari, cancro, malattie polmonari croniche e diabete
Queste patologie sono riconducibili a cause multifattoriali e, tra queste, l’86% risulta legato a 4 principali comportamenti a rischio modificabili: l’abitudine al fumo, l’alimentazione scorretta, il consumo di alcool e la sedentarietà.
In particolare, in Italia ci sono più di 10 milioni di fumatori (quasi il 20%), oltre il 35% della popolazione in Italia è in sovrappeso (ed il 10% è obeso), il consumo di alcool risulta ancora piuttosto elevato (interessa 3 adulti su 4) ed una significativa parte della popolazione presenza stili di vita decisamente sedentari (non praticano sport/attività fisica oltre 23,5 milioni di persone (oltre il 39% della popolazione >3anni).
L’incidenza delle MCNT potrebbe essere fortemente contenuta attraverso la promozione presso la popolazione di stili di vita attivi (promozione dell’attività sportiva, pianificazione di un’alimentazione sana, contrasto della sedentarietà…) e mediante un ricorso sistematico e diffuso a programmi di diagnosi precoce (“prevenzione”).
La promozione di policy nel campo della prevenzione richiede tuttavia degli investimenti continuativi da parte del Servizio Sanitario Nazionale nel campo della tutela della buona salute dei cittadini.
Il concept di questa nuova linea di prodotti, che sarà disponibile dal 1° dicembre p.v. sul preventivatore on line della Compagnia (rbmsalute.it) e in tutte le nostre agenzie, nasce proprio dalla consapevolezza che il contrasto delle Malattie Croniche Non Trasmissibili necessiti di un cambio radicale di modello assistenziale maggiormente incentrato sulla prescrizione di “stili di vita attivi e sani” piuttosto che su di un ricorso tardivo a medicinali e trattamenti clinici.
Peraltro, proprio questa impostazione offre un ottima risposta al bisogno di coniugare le tutele che il Sistema Sanitario Nazionale mette a disposizione con abitudini che, seppure non sono parte (ancora) delle richieste che il nostro medico curante può prescrivere, possono garantire non solo di vivere è più a lungo ma di farlo bene. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che se l’Italia è uno dei Paesi più longevi d’Europa (e del Mondo) nel contempo Presenta una speranza di vita senza limitazioni nelle attività a 65 anni di circa un anno inferiore alla media europea (8,6 anni per entrambi i generi), simile a quella dei sistemi sanitari europei a performance medio basse. In particolare, con riferimento alle donne, che nel nostro Paese sono più longeve degli uomini, più della metà degli anni che rimangono da vivere oltre i 65 anni presentano limitazioni di attività”.
Anche in questo campo VivaLaSalute! introduce un’importante novità: il “ContoSalute”, un conto individuale sul quale la Compagnia può far confluire una parte del premio non utilizzato nell’anno per il rimborso delle spese dell’assicurato per finanziare un’indennità finalizzata i bisogni in caso di Grandi Interventi Chirurgici, Gravi Eventi Morbosi o Non Autosufficienza.
Prosegue Vecchietti: “VivaLaSalute! mira ad integrare le tutele del Servizio Sanitario Nazionale agevolando l’adozione di una vita sana e favorendo un investimento di lungo periodo sulla salute dei nostri assicurati”.
L’Health Insurance Summit rappresenta per RBM Assicurazione Salute un importante momento per accendere i riflettori sul ruolo che il Secondo Pilastro Sanitario è in grado di svolgere nel campo della tutela della Salute di tutti i cittadini italiani.
La spesa sanitaria privata, che nell’ultimo anno ha raggiunto quota 40 miliardi (cfr. VIII Rapporto RBM-Censis), è sempre più la protagonista dei percorsi di cura di tutti cittadini italiani, con degli impatti decisamente negativi sull’equità e l’uguaglianza del sistema sanitario del nostro Paese.
La prospettiva è quella affidare quote sempre maggiori della Spesa Sanitaria Privata delle famiglie italiane ad un sistema “collettivo” a governance pubblica e gestione privata che introduca a fianco del Servizio Sanitario Nazionale un’ulteriore sistema a matrice universalistica in grado di assicurare maggiore uguaglianza tra i cittadini anche quando devono affrontare il pagamento di tasca propria di alcune cure, di certi farmaci o di altre spese per la propria salute.
Dall’indagine realizzata da SGR Lifecycle Top Management è emerso che la maggior parte degli italiani ha un basso il livello di conoscenza della sanità integrativa (5,3 su 10 punti), mentre alto è invece il livello di soddisfazione (7,5 su 10 punti) verso la sanità integrativa presso chi ne è già beneficiario (15% del campione).
Un Secondo Pilastro Sanitario potrebbe assicurare una “congiunzione” tra le strutture sanitarie private (erogatori) e dei cosiddetti “terzi paganti professionali” (Compagnie Assicurative e
Fondi Sanitari, appunto) con una funzionalizzazione della Spesa Sanitaria Privata, oggi individuale, alla tutela complessiva della salute dei cittadini e con la costruzione di un percorso di cura unitario tra Sanità Pubblica e Sanità Privata in grado di garantire migliori risultati clinici e maggiore sostenibilità economica.
“Alla luce di queste prospettive auspichiamo – conclude Vecchietti – che VivaLaSalute! rappresenti una testimonianza concreta della disponibilità e della capacità concreta del settore assicurativo di garantire un supporto organico al rinnovamento del sistema di Sicurezza Sociale del nostro Paese mettendo sempre al centro la Salute dei cittadini”.