
Nell’ultimo anno, oltre 1,5 milioni di italiani sono stati vittime di truffe o tentativi di frode durante l'acquisto della polizza assicurativa auto, con un danno economico complessivo che supera i 620 milioni di euro.
Questi numeri emergono da un'indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, che ha messo in luce un fenomeno allarmante e spinto Facile.it a collaborare nuovamente con l’associazione Consumerismo No Profit, ampliando il progetto Stop alle Truffe (www.stopalletruffe.it) anche al settore delle assicurazioni auto.
Il progetto, nato nel 2023 per aiutare i consumatori a difendersi dalle truffe nel settore luce e gas, si espande ora con una sezione dedicata alle frodi legate all’assicurazione auto, offrendo guide, video, podcast e approfondimenti per aiutare gli italiani a riconoscere i pericoli e proteggersi dai malfattori quando acquistano la polizza.
“Essere truffati durante l’acquisto dell’assicurazione auto significa subire un danno triplice: si perde denaro, si rischia una multa molto elevata e, in caso di incidente con colpa, si dovrà rispondere personalmente per eventuali danni a terzi”, spiega Andrea Ghizzoni, responsabile assicurazioni di Facile.it. “Per questo motivo, abbiamo deciso di ampliare il progetto Stop alle truffe con una nuova sezione dedicata alle frodi RC auto. L’esperienza maturata nella lotta contro le truffe nel settore luce e gas ci ha insegnato che è possibile fare qualcosa di concreto. Unendo le forze, possiamo dire “Stop alle truffe””.
A conferma dell'efficacia dell'iniziativa, i dati dell'indagine mostrano che, rispetto al 2023, il numero di vittime di truffe legate alle bollette è diminuito del 10%.
Secondo l'indagine, il canale più comune per mettere a segno la truffa è l'email di phishing, utilizzata nel 41,7% dei casi di truffa, seguita dal finto call center (27,8%). Al 22,2% dei casi si aggiungono gli SMS, mentre in quasi una truffa su cinque (19,4%) il truffatore si è presentato di persona. Non mancano nemmeno i metodi più moderni, come le App di messaggistica istantanea (9,7%) e i social network (6,9%).
“Indipendentemente dal canale, i truffatori utilizzano spesso un modus operandi simile”, spiega Luigi Gabriele, presidente di Consumerismo No Profit. “Fretta nel far firmare il contratto, scarsa trasparenza, prezzi troppo bassi, canali di comunicazione non ufficiali e richieste di pagamento sospette sono segnali che dovrebbero allertare i consumatori. La buona notizia è che riconoscere questi schemi è facile e bastano pochi accorgimenti per evitare di cadere nella trappola”.
Le vittime preferite sono i consumatori tra i 25 e i 34 anni (7,6%) e quelli tra i 18 e i 24 anni (5,3%), con una media nazionale del 3,8%. Un altro dato interessante riguarda il livello di istruzione: le vittime più colpite sono quelle con un titolo universitario, con una percentuale quasi doppia rispetto alla media. Dal punto di vista geografico, le regioni del Sud Italia e le Isole, seguite dal Centro Italia, risultano le più colpite dalle truffe.
Il 44% degli automobilisti che subiscono una truffa o tentativo di frode non denuncia l'accaduto. Oltre metà del campione ha dichiarato di non aver denunciato perché il danno economico subito era basso o era certo di non riuscire a recuperare quanto perso (28% per entrambe le motivazioni). Il 19% ha scelto di non denunciare per vergogna, mentre il 22% non voleva che i familiari venissero a conoscenza dell’accaduto.