
Nel giro di quarantott’ore Axa, Allianz, Scor, Matmut, Mapfre, Sompo, QBE e i Lloyd’s di Londra hanno lasciato la Net Zero Insurance Alliance (NZIA), l’alleanza globale degli assicuratori nata in seno alle Nazioni Unite per combattere il riscaldamento globale. Una lunga lista di defezioni che si aggiunge all’uscita di qualche settimana fa dei grandi riassicuratori come Munich Re, Swiss Re, Hannover Re e di Zurich.
La NZIA ha ora perso un quinto dei suoi membri in una settimana – quasi tutti i principali assicuratori globali - e complessivamente sono usciti dall’alleanza in10 da marzo, quando i membri erano 30. Dei grandi player internazionali sono rimasti nella coalizione solamente Aviva e Generali.
L’uscita in massa delle ultime ore viene spiegata dai media americani come conseguenza delle “pressioni politiche” dei repubblicani che accusano le imprese di assicurazioni di violare le leggi antitrust. Solamente due settimane fa i procuratori generali repubblicani di 23 stati avevano inviato una lettera a diverse compagnie chiedendo loro informazioni circa l’adesione alle NZIA e sui loro impegni a convertire i portafogli di sottoscrizione assicurativa e riassicurativa a emissioni zero entro il 2050.
Secondo i procuratori gli impegni della Net Zero Insurance Alliance violerebbero le leggi antitrust federali e statali, secondo cui limitare gli investimenti e la sottoscrizione di rischi delle industrie ad alta intensità di carbonio rappresenta una forma di boicottaggio illegale.
Mentre altre alleanze del settore finanziario non hanno subito molti abbandoni, l’uscita di tanti big del mercato assicurativo mondiale è un duro colpo per gli sforzi guidati dalle Nazioni Unite. La NZIA ha infatti fornito un quadro di riferimento che consente agli assicuratori, ai riassicuratori e agli altri operatori del mercato assicurativo di tutto il mondo di avviare o accelerare individualmente i rispettivi percorsi di assicurazione a zero emissioni.