
La stagione degli uragani nell’Atlantico si sta rivelando sorprendentemente tranquilla e, secondo J.P. Morgan, questo potrebbe tradursi in un vantaggio netto per i riassicuratori, capaci di compensare ampiamente l’effetto di un mercato in fase di ammorbidimento.
Come riportato da Reinsurance News, il recente report della banca d’investimento evidenzia come, nonostante i segnali raccolti a Monte Carlo – durante il tradizionale “Rendez-Vous de Septembre - suggeriscano che una stagione leggera possa esercitare pressioni al ribasso sui prezzi delle coperture catastrofali negli Stati Uniti, le minori perdite potrebbero generare un incremento significativo degli utili.
“A nostro avviso, una stagione leggera compenserebbe ampiamente la pressione aggiuntiva sui prezzi che probabilmente seguirebbe a una stagione degli uragani atlantici benigna”, hanno osservato gli analisti, stimando che se le perdite catastrofali si attestassero al 20% dei budget previsti per il terzo trimestre, si potrebbe registrare un aumento degli utili tra il 6% e il 13% per il 2025. In questo scenario, le compagnie potrebbero anche decidere di rafforzare le riserve, aggiungendo un ulteriore strato di resilienza contro le dinamiche di mercato più morbide.
“Se utilizziamo uno scenario con il 20% di utilizzo del budget catastrofi, questo equivale a circa 2,5 punti percentuali dei ricavi P&C Re stimati per il 2026, il che mostra il potenziale di una stagione leggera nel mitigare l’impatto del ciclo della riassicurazione”, si legge nel report.
Tuttavia, gli analisti di J.P. Morgan mettono in guardia dal rischio di cambiamenti improvvisi: “Il picco statistico della stagione degli uragani atlantici è il 10 settembre di ogni anno. Con questa data ormai alle spalle, l’attività uraganica nel 2025 è stata finora tranquilla”.
L’unico uragano significativo finora è stato Erin, che non ha causato danni rilevanti grazie alla sua traiettoria. La stagione era stata prevista come attiva, con tre uragani maggiori attesi, un numero che rientra nei parametri storici. “Guardando agli ultimi cinque anni, solo il 2022 ha registrato livelli di formazione di tempeste più bassi a questo punto della stagione”, ricordano gli analisti, sottolineando però che proprio nel 2022 si è verificato l’uragano Ian, uno degli eventi più costosi di sempre, che ha innescato un marcato irrigidimento del mercato riassicurativo.