Ammontano a 55miliardi di dollari le perdite subite dall’industria assicurativa per il coronavirus. È questa la stima che emerge dall’ultimo studio Sigma-Swiss Re che sottolinea anche come il settore dovrebbe risollevarsi molto presto. In una nota il riassicuratore elvetico avverte che le stime sono da prendere con le pinze vista la situazione di grande incertezza.
Secondo Swiss Re i premi globali dovrebbero tornare ai livelli precedenti la crisi già nel 2021. Nonostante la peggiore recessione dai tempi della grande depressione e il significativo calo della domanda assicurativa di quest’anno, il settore è atteso a una ripresa più rapida rispetto al resto dell’economia globale.
L’evoluzione in atto spingerà con maggior forza la crescita dei mercati emergenti, e in particolar modo della Cina, che aumenteranno il loro peso dell’1% sul volume dei premi mondiali nel 2020 e del 7% nel 2021. “Sullo sfondo della crisi economica causata dal coronavirus, il settore assicurativo sta dimostrando le sue doti di resilienza”, commenta Jérôme Jean Haegeli, capoeconomista di Swiss Re.
A livello mondiale i premi nel settore vita sono scesi del 6%, quelli del comparto danni dello 0,1%.
Secondo le analisi della compagnia elvetica sarà il ramo danni a spingere l’intero settore. La buona capitalizzazione del settore dovrebbe permettere di assorbire le perdite generate dal Covid-19. “La maggior parte delle analisi esterne stima che le perdite massime sarebbero di 100 miliardi di dollari, il che equivale all'incirca ai danni causati dagli uragani Harvey, Irma e Maria nel 2017, che sono stati assorbiti”, spiega Jérôme Jean Haegeli.