La Federazione delle associazioni europee dei risk manager (FERMA) ha istituito una task force che ha l’obiettivo di individuare proposte utili a risolvere il problema delle coperture di business interruption nei casi di danni non fisici come la pandemica da Covid-19.
Se eventi come terremoti, uragani, alluvioni, inondazioni, come anche gli atti terroristici sono sostanzialmente localizzati, casi come la pandemia da coronavirus non lo sono. I rischi pandemici sono totalmente diversi e possono durare anche diversi mesi, senza poter essere confinati in un’area ben definita. La diffusione della pandemia è imprevedibile e questo rende quasi impossibile mitigare il rischio di un evento che non è evento catastrofale e come tale non può essere trattato dagli assicuratori.
Per cercare di trovare una soluzione al problema, il Ferma ha creato una task force di risk manager senior che entro la fine di questo mese dovrebbe pubblicare i primi risultati della sua attività. L’intenzione del Ferma è quello di aprire un confronto con tutte le parti interessate, dagli assicuratori ai broker, fino all’UE e gli enti governativi, per individuare una soluzione, poiché l’assenza di copertura di business interruption nei casi di danno non fisico o materiale come quelli derivanti da un incendio o da un allagamento dei locali dove si svolge l’attività, è un problema che riguarda le imprese di ogni dimensione, ma soprattutto le piccole e medie imprese che si trovano alle prese con polizze che prevedono esclusioni per l’interruzione dell’attività per malattie infettive.
Per coprire rischi straordinari molti paesi europei hanno forme di partenariato pubblico- privato e questo, secondo Ferma, potrebbe essere uno schema sul quale ragionare.