I bambini salveranno il mondo (o almeno proveranno a farlo). Potrebbe essere questo il dato principale emerso dalla ricerca presentata ieri a Milano da BNP Paribas Cardif sulla generazione Alpha, la prima interamente digitale, inclusiva e green.
“Tecnologica, inclusiva, green: benvenuta Generazione Alpha!” è infatti il titolo della ricerca, che è stata commissionata da BNP Paribas Cardif a Friendz, Tech & Social company che ascolta le community digitali per ricavare small data e insight inediti, per conoscere meglio la generazione dei nati dal 2010 in poi.
"Attraverso una serie di domande su svariati argomenti, dall’uso della tecnologia al cyberbullismo, dalla sostenibilità ambientale all’inclusione, andando a toccare anche gli aspetti economici legati al mantenimento dei bambini e con un focus sulle assicurazioni, lo studio sulla Generazione Alpha va a chiudere un percorso di ricerche sulle varie generazioni, iniziato nel marzo 2017 con i Millennials proprio con Friendz, allora promettente startup", ha spiegato Cristina Cislaghi, Head of Media Relations & Corporate PR di BNP Paribas Cardif.
Evoluzione continua
"Scopo di queste ricerche è capire quali sono i bisogni e i comportamenti dei clienti - di oggi e di domani - e come questi mutino nel corso del tempo, per avere gli strumenti per studiare prodotti sempre aggiornati e mirati sulle loro esigenze e aspettative, che sono in continua evoluzione", ha spiegato Isabella Fumagalli Head of Territory for Insurance in Italy di BNP Paribas Cardif. L’assicuratore dovrebbe sentire come una vera e propria responsabilità quella di aiutare il cliente a proteggersi, creando una vera e propria cultura del rischio, fornendogli strumenti che gli consentano di capire quali sono i rischi che può decidere di tenere a suo carico e quali sono, invece, quelli per i quali necessita di un aiuto. Il tutto a un costo accessibile.
Nel caso della Generazione Alpha, in particolare, ci troviamo di fronte a qualcosa di assolutamente nuovo, con giovani individui che vanno oltre le diversità culturali e gli stereotipi di genere, e che pensano che la difesa del pianeta debba essere una priorità per tutti. Il loro essere digitali, per cui abituati fin da ora ad avere un rapporto diverso con la realtà che hanno intorno, li porta (e li porterà sempre più) a richiedere risposte immediate e sempre disponibili, rendendo necessario per le assicurazioni – e non solo – evolversi per essere sempre più veloci e proattivi. L’obiettivo sarà sempre più quello di instaurare con i propri clienti un vero e proprio rapporto di collaborazione, abbandonando il vecchio concetto del risarcimento del sinistro, per passare a quello di una prevenzione il più possibile diffusa.
Il futuro
"La sfida è enorme, la proposta e il linguaggio andranno trasformati rispetto a quelli del nostro target abituale, per fare il salto di due generazioni necessario. L’ascolto, le partnership e il cambiamento del linguaggio sono le tre strade che stiamo percorrendo per arrivare a questa trasformazione. In particolare le partnership è fondamentale per creare una sinergia tra aspetti che pur non essendo strettamente assicurativi – data management, device, digitale - sono fondamentali per percorrere la strada di un cambiamento che deve essere orientato alla prevenzione", ha spiegato poi Andrea Veltri, Deputy CEO Digital Transformation di BNP Paribas Cardif.
Importantissimo il cambiamento del linguaggio, per spiegare in modo semplice, soprattutto ai più giovani, concetti che possono sembrare ostili e immotivati se scritti in un modo per i più incomprensibile. Per questo è nata Alin, la chatboot che accompagna in modo molto semplice i clienti più giovani nel mondo delle assicurazioni, con un linguaggio più vicino al gaming. Lo stesso check-up assicurativo viene proposto come un gioco, nel quale il cliente viene profilato rispondendo a semplici domande poste da un personaggio, Alice in Insurland, in quello che sembra un test della personalità, ma che in realtà va a individuare paure e bisogni del cliente al fine di proporgli i prodotti più adatti a lui.
La Ricerca
È toccato ad Alberto Bergesio e Elisabetta Giusta di Friendz presentare i risultati della ricerca, realizzata lo scorso giugno, che ha coinvolto circa 1000 genitori con figli dai 5 ai 10 anni, e anche a 100 bambini, che hanno risposto autonomamente, seppur con l’aiuto dei propri genitori.
I giovanissimi della Generazione Alpha hanno mostrato una evidente consapevolezza che qualcosa nel mondo non sta funzionando come dovrebbe e che sarebbe necessario fare di più per proteggere l’ambiente – il 15% del campione intervistato da grande vorrebbe fare un lavoro relativo alla cura della natura o degli animali -, e che vive come una cosa assolutamente naturale concetti come la diversità e l’inclusione. Nonostante questo, però, restano anche dei bambini (per fortuna), tanto è vero che quasi il 50% del campione ha dichiarato che la cosa che preferisce fare nel tempo libero è ancora giocare con i propri giocattoli.
Importanti i risultati relativi all’utilizzo della tecnologia che confermano che ci troviamo davvero davanti ai primi, veri, nativi digitali: il 62% dei bambini già a 5 anni inizia a usare tablet e cellulari (ben il 53% ne ha uno di sua proprietà), anche se prevalentemente per giocare o per guardare video su YouTube (63%) o su Tik Tok (53%).
L’utilizzo della tecnologia e dei social media, però, li espone anche dei rischi, e infatti troviamo un 46% che dichiara già di sapere cosa sia il cyberbullismo, con un 9% che dice di essersi già imbattuto in episodi di questo tipo.
Ancora molto da fare per quanto riguarda l’aspetto assicurativo: solo il 9% degli intervistati, infatti, ha attivato una polizza assicurativa per la protezione dei propri figli (tra le voci più rilevanti abbiamo un 55% che ha sottoscritto una copertura vita e un 31% che ha pensato alla salute), dato che evidenzia come il mercato abbia ancora un grosso potenziale da esplorare. Il 91% rimasto si ripartisce tra un 50% che dichiara di non avere intenzione di acquistare alcun tipo di copertura (almeno al momento, potremmo aggiungere) e un 41% che si dice intenzionato a farlo in futuro.