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Chiude in rosso ma riprende un po’ di fiato il sistema delle imprese italiane. Secondo le rilevazioni di Unioncamere il primo trimestre dell’anno (che tradizionalmente consegna un bilancio negativo all’anagrafe delle Camere di commercio) ha fatto segnare un saldo negativo (-24.490 imprese) ma che rappresenta una importante inversione di tendenza rispetto al 2013, quando dopo i primi tre mesi il risultato era di -31.000 imprese.
Sul risultato ha influito il rallentamento delle cancellazioni (10mila in meno rispetto al primo trimestre dell’anno scorso, pari a una contrazione del -6,7%), che hanno compensato il lieve calo delle iscrizioni (circa 3mila unità in meno rispetto al primo trimestre 2013, il 2,7%). In conseguenza di queste dinamiche, lo stock delle imprese esistenti a fine marzo si attesta a 6.012.366 unità, di cui 1.390.064 (il 23,1%) artigiane.
Dal punto di vista delle forme giuridiche, il contributo positivo più consistente al saldo è venuto dalle imprese costituite in forma di società di capitali (+9.387 unità nel trimestre, in lieve aumento rispetto al 2013). Saldo positivo (+557 unità) anche per le “altre forme” (sostanzialmente corrispondenti alle imprese cooperative). Tra i settori, saldi positivi si registrano unicamente nelle attività di noleggio, agenzie di viaggio e servizi alle imprese (+1.817 unità, per una crescita superiore all’1%), nell’assistenza sociale (+332) e nella fornitura di energia (+213). Rispetto al trimestre 2013, pur continuando a far registrare un segno “meno” davanti al proprio saldo, i tre settori più numericamente più consistenti dell’economia evidenziano tutti un’inversione di tendenza, con perdite dello stock più contenute rispetto a dodici mesi fa: le costruzioni (-0,98% contro -1,40%), il commercio (- 0,45% contro -0,59%) e le attività manifatturiere (-0,65% contro -0,88%).