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Unipol, diffondere la cultura del rischio per una migliore gestione delle calamità naturali

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Venerdì, 26 Giugno, 2015 - 06:56
Autore: Gillespie

Diffondere la “cultura del rischio” per contribuire a “ridurre i danni in caso di calamità”. Offrire nuovi prodotti di protezione per le catastrofi naturali per piccole e medie imprese e per famiglie. Adottare criteri di responsabilità sociale e di sostenibilità nel proprio portafoglio investimenti; incentivare comportamenti virtuosi e supportare le imprese impegnate nella tutela dell'ambiente. Sono alcune delle attività che Unipol ha messo in campo per rispondere alle sfide del cambiamento climatico.

L’obiettivo è di contribuire a “definire scelte e politiche capaci di affrontare le conseguenze” di questo cambiamento e di “diffondere forme innovative di prevenzione e di resilienza”. Lo ha spiegato l’amministratore delegato del gruppo assicurativo, Carlo Cimbri, nella sua introduzione al Dossier “Unipol per il clima. Il cambiamento climatico e il ruolo delle assicurazioni in Italia”.

Il Dossier, di una cinquantina di pagine, è il primo strumento che Unipol mette a disposizione di imprese, associazioni e istituzioni per offrire il proprio contributo nelle sfide del cambiamento climatico e dei disastri naturali.

Per Unipol è indispensabile attivare una collaborazione tra pubblico e privato. Un tale sistema oltre a rendere più sostenibili le spese legate agli eventi catastrofali per le casse dello Stato può favorire dei comportamenti virtuosi di tutela, prevenzione e adattamento da parte dei cittadini e delle imprese. L’obiettivo è diffondere strumenti e competenze per la valutazione dei rischi, la definizione di piani di disaster recovery per le aree più a rischio, e la promozione di strumenti finanziari per rendere sostenibile e incentivare la resilienza, non solo nei siti industriali di rilevanza economica ma allargando il raggio d’azione a tutta la struttura produttiva del Paese e ai cittadini.

Con questo percorso, il Gruppo, intende generare un beneficio concreto per la società, e raccogliere la vera sfida: essere capaci di innovare generando benessere sostenibile, in modo inclusivo e lungimirante. Lo si evince nella prima parte della pubblicazione, dove vengono presentati e analizzati i dati scientifici a disposizione anche sugli impatti economici legati appunto ai cambiamenti climatici.

Unipol ha inoltre ricordato che per i danni provocati dal terremoto nel maggio 2012 in Emilia, la compagnia ha concesso circa 12 milioni di euro come anticipi indennizzo ai propri clienti. A un anno dal sisma sono stati garantiti più del 90% degli indennizzi.

Questo è stato possibile anche per la situazione particolare del territorio emiliano dove si registra “una penetrazione delle coperture assicurative molto più alta della media nazionale. Il forte radicamento della compagnia assicurativa in Emilia, ha “contribuito al realizzarsi di una condizione particolarmente favorevole per la ripresa rapida del tessuto produttivo”. Unipol è riuscita a garantire più del 90% degli indennizzi, circa 500 posizioni con pagamenti complessivi pari a 100 milioni di euro, entro un anno dal sisma.

“Oltre alla questione economica non va dimenticato il supporto che è stato messo in campo per velocizzare le attività di disaster recovery e per compensare la scarsa cultura aziendale in materia, in particolare nelle piccole e medie imprese”. Le compagnie assicurative hanno un forte know-how in materia che può essere messo a disposizione delle imprese colpite, in quanto è interesse anche dell’assicurazione che, a fronte di un evento, i danni siano minimizzati.

Tag: 
Unipol
Calamità Naturali

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