L’assemblea degli azionisti di UnipolSai ha approvato la composizione del nuovo consiglio di amministrazione della compagnia, composto da 18 membri, che resterà in carica per il prossimo triennio fino all’approvazione del bilancio 2018.
La lista di maggioranza, presentata dall’azionista di controllo Ugf, ha indicato Francesco Berardini, Milva Carletti, Paolo Cattabiani, Fabio Cerchiai (attuale presidente), Carlo Cimbri (attuale amministratore delegato), Lorenzo Cottignoli, Ernesto Dalle Rive, Salvatore Lauria, Massimo Masotti, Maria Rosaria Maugeri, Maria Lillà Montagnani, Nicla Picchi, Giuseppe Recchi, Elisabetta Righini, Pierluigi Stefanini, Barbara Tadolini, Francesco Vella.
Per la lista di minoranza dei fondi è entrato Giorgio Ghiglieno.
Il nuovo cda riunitosi a conclusione dell’assemblea ha quindi provveduto a effettuare la nomina delle cariche sociali fino all’assemblea di approvazione del bilancio dell’esercizio 2018. Ne fanno parte Carlo Cimbri, nella carica di presidente; Fabio Cerchiai e Pierluigi Stefanini, nella carica di Vice presidente.
Cimbri è stato nominato anche amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.
L’organo amministrativo - condivisa l’opportunità di procedere aduna revisione dell’attuale assetto di governance - ha deliberato di nominare un direttore generale, Matteo Laterza, non reputando allo stato necessaria la nomina di organi amministrativi delegati. Laterza ha maturato una pluriennale esperienza lavorativa all’interno della Compagnia e del Gruppo Unipol, quale responsabile della Direzione Generale Assicurativa e, in precedenza, Direttore Generale Area Finanza di UGF e Direttore Finanza, Vita e Cauzioni di UnipolSai.
Carlo Cimbri ha quindi sottolineato come i 100 milioni di euro versati nel fondo Atlante rappresentino il contributo dal gruppo bolognese “alla stabilità secondo quanto consentito dalle nostre risorse”.
Quanto a possibili vantaggi derivanti dall’adesione al fondo Atlante, “non abbiamo un interesse diretto”, ha precisato Cimbri. “Il nostro intervento è stato un contributo al sostegno del sistema bancario italiano. Il grosso del fondo è destinato a sostenere gli aumenti di capitale che sono sul tappeto o altri che dovessero nel frattempo arrivare. In proporzione alle dimensioni del parco sofferenze del sistema bancario italiano, noi siamo piccola cosa”.