
I risultati dell’Osservatorio Prevenzione e Salute di UniSalute curato da Nomisma a Milano sulle abitudini degli italiani non lasciano dubbi: solo 1 su 3 (il 32% del campione) adotta uno stile di vita equilibrato. Si tratta di quella fetta di popolazione che cura la propria alimentazione e si tiene in movimento, dimostrandosi attenta alla prevenzione, attraverso visite e controlli medici periodici.
La ricerca condotta da Nomisma voleva identificare l’orientamento degli italiani verso stili di vita salutari e ha indirizzato la ricerca verso tre aree: abitudini alimentari, attività fisica, stili di vita e prevenzione.
Per quanto riguarda il rapporto con il cibo, la dieta mediterranea è la regina della tavola italiana. Tra gli alimenti più presenti, tutti i giorni anche più volte al giorno, troviamo la frutta (mangiata più volte al giorno dal 40% degli italiani) e la verdura (39% più volte al giorno) seguite da pane, pasta, riso e patate (23%).
La classifica degli ingredienti insostituibili è dominata dall’olio extravergine di oliva (64%). Le verdure di stagione sono invece elemento irrinunciabile per il 53% degli italiani, ma non manca chi non riuscirebbe a vivere senza caffè (18% degli italiani), o senza le spezie (5%).
Le conseguenze di una cattiva alimentazione sono fonte di grande preoccupazione. A far paura sono soprattutto sovrappeso e obesità, considerati i principali rischi di un’alimentazione sbagliata dal 32% degli italiani, mentre 1 italiano su 5 è preoccupato dalla correlazione fra cattiva alimentazione e insorgenza di tumori, il 16% per l’innalzamento dei livelli di colesterolo e il 15% per gli effetti negativi su circolazione e malattie cardiovascolari. Tutti segnali che ben fanno comprendere come vi sia forte consapevolezza del nesso abitudini alimentari e salute.
Uno stile di vita salutare passa per la tavola, ma non si limita a questo. È infatti necessario accompagnare un’alimentazione sana ad attività fisica e controlli periodici, spiega Unisalute.
Solo il 28% pratica oggi uno sport in maniera continuativa, mentre il 47% lo fa in maniera occasionale o si limita a trovare occasioni per fare movimento. Le persone tra i 18 e i 65 anni che non fanno alcuna attività fisica sono pari a circa 9,4 milioni.
In sostanza, chi ha uno stile di vita orientato al benessere è più portato a fare prevenzione, mostra una maggiore propensione a tenere sotto controllo la salute e si sottopone in maniera regolare a controlli e visite mediche.
Chi presta attenzione al proprio benessere quotidiano con piccole azioni salutari crede sia importante essere sempre controllati (38%) e rimanda le visite solo per problemi di poco conto (41%). Al contrario, ben il 21% degli italiani che hanno abitudini unhealthy preferisce fare meno visite mediche. Chi ha uno stile di vita meno salutare, infatti, è poco incline ad effettuare controlli medici: nell’ultimo anno solo il 31% è andato dal medico di base almeno 2 volte, a fronte di un 71% di chi ha un healthy lifestyle.
“Il tema di una corretta prevenzione è fondamentale per UniSalute”, afferma Giovanna Gigliotti, amministratore delegato di UniSalute. “La nostra Compagnia già da anni ha introdotto nelle proprie coperture sanitarie specifici check-up che comprendono gli esami preventivi delle patologie cardiovascolari e oncologiche più frequenti studiati appositamente per le varie età e per genere. Nel solo 2019 abbiamo erogato circa 1,2 milioni di prestazioni di prevenzione di cui il 29,4% relativo a prestazioni di prevenzione odontoiatrica, il 21% oncologica e 19,7% cardiovascolare.” Siamo sempre molto attenti a diffondere la cultura della prevenzione e a sensibilizzare tutti i cittadini su corretti stili di vita anche attraverso convegni ed eventi rivolti al pubblico o alla stampa”.