L’assicuratore spagnolo Mapfre ha registrato nell’esercizio 2022 un calo dell’utile netto del 16%, a 642,1 milioni di euro, principalmente dovuto all’aumento dell’inflazione globale e ai gravi disastri naturali a Porto Rico, Brasile e Paraguay.
La siccità nel bacino del fiume Parana che ha colpito le controllate di Mapfre operanti in Brasile e Paraguay ha avuto un impatto negativo di circa 113 milioni di euro, mentre l’uragano Fiona a Porto Rico ha causato costi per 31 milioni di euro, ha affermato Mapfre.
“L'impatto dell'inflazione nella maggior parte, se non in tutti i paesi in cui operiamo, ha esercitato una significativa pressione al rialzo sui costi”, ha detto Antonio Huertas, Ceo di Mapfre.
Il mix tra l’impennata dell’inflazione e l’aumento dei sinistri stradali con il ritorno alla normalità dopo le restrizioni alla mobilità dovute al Covid, ha colpito duramente l’attività di assicurazione auto di Mapfre nel 2022. I prezzi più alti di auto e ricambi auto hanno reso l'attività meno redditizia, in particolare negli Stati Uniti, dove la società ha finito per perdere denaro per la prima volta in assoluto.
“I risultati dell’assicurazione auto non stanno andando bene, né per Mapfre né per nessuna compagnia al mondo”, ha sottolineato Huertas.
L’obiettivo per i prossimi due anni, ha detto lo stesso numero uno di Mapfre, è di “recuperare la redditività nel segmento auto”. E per fare questo “dobbiamo continuare ad adeguare i prezzi dell’assicurazione ai costi del momento”. Occorre essere realisti e apportare gli “adeguati aggiustamenti, personalizzati sulle caratteristiche e profilo di ciascun rischio”.
Per quanto riguarda i ricavi Mapfre ha chiuso un anno da record con 29,5 miliardi, grazie a un andamento “eccellente” dell’attività in America Latina, nella riassicurazione e nel suo mercato principale, la Spagna.
Per rami di attività, i premi del comparto assicurativo sono cresciuti del 12,7% e hanno raggiunto i 20,5 miliardi; nella riassicurazione sono aumentati del 15,1% (7,22 miliardi); nei rischi globali, del 20,9% (1,55 miliardi), e nell’assistenza, in calo del 22,8%, a 432 milioni, per effetto della riorganizzazione e dell'uscita da diversi Paesi.
La sola Spagna ha contribuito con 7,36 miliardi di premi (-1,3%) e 363 milioni di utile.