Cattolica Assicurazioni ha chiuso il primo trimestre 2016 con un utile netto consolidato di 25 milioni rispetto ai 33 milioni dell’analogo periodo del 2015. Al netto delle svalutazioni il risultato è pari a 32 milioni.
L’utile netto di gruppo, al netto delle quote di terzi, è di 24 milioni, in calo del 20%, e penalizzato da oneri non ricorrenti per 7 milioni conseguenti principalmente all'allineamento del valore della partecipazione (pari allo 0,89%) in Banca Popolare di Vicenza nell’ambito dell’operazione di aumento di capitale della Banca da parte del fondo Atlante il 4 maggio 2016.
La raccolta premi complessiva del lavoro diretto e indiretto danni e vita si è attestata a 1,2 miliardi di euro, in calo del 25% rispetto a 1,7 miliardi del primo trimestre 2015, alla quale concorrono i premi danni con 469 milioni e i premi vita con 805 milioni.
Il dato della raccolta, in particolare per il ramo vita, è influenzato dagli effetti negativi derivanti dalla situazione della Popolare di Vicenza. Il combined ratio si attesta al 92% mentre l’indice Solvency II, calcolato con la standard formula, è pari a 1,90 volte il minimo regolamentare.
Il cda della compagnia veronese ha inoltre esaminato la nuova situazione che si è determinata nei rapporti di partnership con la Popolare di Vicenza, alla luce dell’esito dell’offerta globale di sottoscrizione di azioni della banca, che ha portato all’integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte del fondo Atlante, al quale il Gruppo Cattolica ha aderito con una partecipazione pari a 40 milioni di euro.
In conseguenza di questa sottoscrizione, il fondo Atlante, e per esso Quaestio, ha comunicato a Consob, e a Cattolica per quanto di sua pertinenza, l’acquisizione in via indiretta della partecipazione del 15,1% detenuta dalla Pop Vicenza nel capitale di Cattolica. “Il consiglio - si legge nella nota - ha preso in particolare in esame il diritto di recesso unilaterale che gli accordi di partnership riconoscono a Cattolica dopo la trasformazione di Banca Popolare di Vicenza da società cooperativa in società per azioni”.
La Convenzione Quadro che regola la partnership, rinnovata il 14 dicembre 2012, prevede che Cattolica possa in qualunque momento e fase della partnership “recedere unilateralmente” nel caso in cui Bpvi deliberasse “la trasformazione della propria forma giuridica cooperativa o procedesse a una fusione per sua incorporazione in altra banca o società finanziaria che non abbia la forma cooperativa”. Il cda ha ritenuto di dover prossimamente riesaminare lo stato e le prospettive dalla partnership nei tempi utili a consentire gli opportuni approfondimenti, con l’ausilio degli advisor anche in relazione degli sviluppi della nuova situazione in BPVI e tenendo conto della rilevanza strategica del tema, nonchè della scadenza del termine per l’eventuale esercizio del diritto di recesso previsto contrattualmente entro l’1 settembre 2016.