Vincenzo Cirasola, storico leader del Gruppo Agenti di Generali Italia (GA-GI) ha deciso di lasciare il suo incarico a un anno dalla sua scadenza naturale. Con una lettera firmata il 2 maggio, il presidente ha ufficializzato al Consiglio Direttivo la sua scelta, di cui ha informato con una lettera i circa 1250 iscritti e che - ha sottolineato - “rappresenta un atto di responsabilità nei confronti degli associati e dello stesso GA-GI, punto di riferimento dell’intero mercato assicurativo italiano”.
Il gesto di Cirasola non è la conseguenza del venir meno del suo consenso personale, ampiamente ribadito nell’ultimo congresso di Monopoli del 2022 dove è stato riconfermato alla guida del GA-GI, con 433 voti, pari a “circa il 50% in più del secondo classificato, e il 60% in più del terzo candidato”, come evidenziato nella lettera. Un consenso costantemente confermato in questi due anni così come anche dagli organi associativi, Giunta Esecutiva e Consiglio Direttivo, dove siedono ancora oggi i 21 rappresentanti delle regioni d’Italia che lo hanno eletto presidente a giugno 2022.
Ma, piuttosto, è stato l’ultimo atto di un contenzioso legale avviato da 5 consiglieri tra cui i due auto-candidati presidenti, risultati sconfitti in seno al Congresso, i quali, in merito a una controversia sull’interpretazione dello statuto associativo che avrebbe impedito a Vincenzo Cirasola, a loro dire, di essere confermato per un nuovo mandato alla guida dell’associazione, invece di rivolgersi all’organo di giustizia interna ossia il collegio dei probiviri, hanno voluto citare in Tribunale il GA-GI.
La questione si è trascinata in questi due anni con alterne ordinanze di sospensione del presidente Cirasola, e la magistratura deve ancora pronunciarsi nel merito della disputa.
In un comunicato stampa il GA-GI spiega che tutto ciò ha alimentato una situazione di criticità diventata oramai insostenibile e che sta facendo sprecare energie al Gruppo Agenti, rischiando di comprometterne la reputazione e la forza negoziale che l’associazione ha saputo conquistare nell’ultimo ventennio.
Cirasola fu eletto per la prima volta alla guida del GA-GI nel 2002 all’età di 46 anni. Da allora ha maturato diversi successi per il Gruppo Agenti scegliendo, diversi compagni di avventure per portare il GAA di allora e il GA-GI di oggi a tanti importanti risultati, tra cui l’ultimo Accordo Integrativo di 2° livello sottoscritto insieme agli altri GAA di Generali Italia a dicembre scorso.
Il presidente ha ringraziato gli associati, che in questi giorni gli hanno espresso la loro solidarietà e che lo vorrebbero vedere ancora in prima linea nelle battaglie con la mandante, rassicurandoli sul fatto che anche in futuro continuerà a essere a disposizione del GA-GI ma senza accettare alcun incarico nella prossima Giunta Esecutiva.
“Lascio la presidenza dopo 22 anni ma con la coscienza a posto, perché penso di aver cercato sempre di fare il bene di questa associazione. Mi auguro che tutto ciò che è stato fatto gli agenti associati possano continuare a beneficiarne. Le sfide che attendono il settore non sono semplici, per questo mi auguro che ognuno di noi si prodighi affinché sia eletta una rappresentanza forte che rispecchi la vera volontà della maggioranza degli associati per fare in modo che il GA-GI continui a essere il gruppo lungimirante e antesignano del mercato. Un modello di riferimento per tutti i gruppi agenti come lo è stato finora”, ha dichiarato Vincenzo Cirasola. “Continuerò a offrire il mio contributo e la mia onesta passione al GA-GI soprattutto ai giovani agenti, ai quali ho dedicato gran parte della mia vita associativa. Il prossimo anno compirò 50 anni di attività di intermediario di assicurazione, credo che questa esperienza possa essere per loro fonte di ispirazione”.
Infine, Cirasola ha ringraziato “tutti coloro che in questi tanti anni mi hanno manifestato il loro sostegno, hanno lavorato con me e con i quali abbiamo condiviso momenti di crescita importanti. Li ringrazio per la lealtà dimostrata, ma anche per le critiche costruttive. Chi mi conosce sa bene che non mi sono mai sottratto a confronti leali e anche aspri, ma sempre nel pieno rispetto dell’avversario. Ho preso la guida di GAA in uno stato di logoramento, privo di identità, di dignità. Mi auguro che tutto il percorso fatto in questo ventennio non sia sprecato”.