La competizione per gli assets attrattivi andrà sempre più intensificandosi nei prossimi tre anni. Secondo un sondaggio condotto da Willis Towers Watson, in collaborazione con Mergemarket, la maggior parte delle compagnie di assicurazione (82%) ha già pianificato per il prossimo triennio di acqusire nuovi business; solo un terzo, invece, prevede di disinvestire effettuare disinvestimenti da alcune aree.
Nel 2015 la crescita dei ricavi è stato il principale driver delle attività di M&A del settore assicurativo, con 111,4 miliardi di Euro di deals completati nei primi tre trimestri dell’anno, circa il triplo di quanto registrato nel 2014. Circa la metà degli intervistati giustifica il loro incremento dell’ attività di M&A con il desiderio di aumento la quota di mercato e ampliare il bacino di clienti. Tale consolidamento, in particolar modo negli Stati Uniti, ha dato adito ad una crescita del numero di megadeal che sale a quattro (per un valore superiore a 5 miliardi di Euro), rispetto all’unico megadeal del 2014; cresce anche il numero di deal che raggiunge quota 25 (con un valore di 500 milioni di Euro).
Si prevede che nei prossimi tre anni il trend continui; giocheranno un ruolo chiave i player dei paesi emergenti di Asia, Europa Centrale ed Orientale, Medio Oriente, America Latina e Africa. Per contro, per più della metà delle compagnie dell’Europa Occidentale, del Nord America e dell’Oceania è previsto almeno un disinvestimento entro il 2018, in risposta ad esigenze di efficienza e consolidamento.
Andy Staudt, EMEA P&C M&A Leader di Willis Towers Watson M&A Risk Consulting, afferma che le compagnie asiatiche stanno cercando di investire in Europa non tanto perché questo è un mercato che si conferma essere ad alta crescita, quanto per il suo affermato vantaggio tecnologico. Soprattutto nel settore P&C, dettagliate strutture IT, nonché avanzati algoritmi di pricing e strumenti di distribuzione rendono le assicurazioni Europee dei player cruciali da cui gli investitori dei paesi emergenti possono trarre appropriato beneficio.
Le compagnie di assicurazione vanno definendo criteri di accordo sempre più stringenti e ambiziosi. Gli intervistati si definiscono poco disponibili a considerare accordi che offrono un rendimento futuro sul capitale al di sotto del 13.8% nel settore P&C e del 14.2% nel settore Vita. Willis Towers Watson afferma che per mantenere questi alti criteri di rendimenti minimi sul capitale, le società del settore dovranno necessariamente essere più selettive dato l’elevato grado di competizione. Attori emergenti, quali private-equity e investitori non assicurativi del mercato asiatico rappresenteranno ulteriori sfide per le compagnie locali.
Federica Pizzaballa, Director RCS Italy, Italy Life Sales & Practice Leader, sostiene che la maggior parte degli analisti ritenga il settore assicurativo eccessivamente considerato. Le valutazioni sono attraenti, tuttavia i prezzi sembrano rispondere meno al capitale e alle aspettative positive sugli stocks. Considerata la dimensione del palco competitivo e la sua diversità, le compagnie che intendono effettuare operazioni di M&A necessiteranno di strategie puntuali e definite per competere con i potenziali rivali.
La maggioranza degli intervistati (80%) afferma che, per le operazioni di M&A che intendono intraprendere, si focalizzeranno sui core market. Di questi, solo l’8% non ha esperienza in M&A nel mercato target. Si prevede, inoltre, che la distribuzione, già fattore chiave per più di un terzo delle attività di M&A, aumenterà il suo peso relativo in termini d’importanza, indirizzando gli assicuratori verso revenue più consistenti.
Il sondaggio è stato condotto da Willis Towers Watson M&A Risk Consulting, supportato dai ricercatori di Mergemarket. Sono stati intervistati 750 Senior Insurance Executives sia del settore Life che P&C, così come riassicuratori, in merito alle loro prospettive e piani strategici in termini di M&A. Le compagnie coinvolte, campionate in modo rappresentativo dal mercato americano, asiatico ed europeo, sono state intervistate nel secondo e terzo trimestre del 2015.