
Il conto alla rovescia è già partito e si contano oramai le ore del fischio d’inizio dei Mondiali di Calcio in terra brasiliana. Si tratta dell’evento sportivo maggiormente seguito a livello planetario, più ancora delle Olimpiadi che come sempre calamita l’interesse di milioni di persone. Eventi di questa portata presentano comunque rischi che vanno ben oltre il discorso sportivo e le variabili di risk management vanno quindi valutate con grande attenzione.
Secondo ANRA, l’associazione dei risk manager, non si tratta di considerare solamente la tutela dei grandi campioni come ad esempio Lionel Messi (tibia e perone sono stati valutati 51 milioni di euro), ma di come l’intero appuntamento sportivo sarà gestito in ogni sua variabile di rischio.
“Assisteremo a un evento di dimensioni notevoli – commenta in una nota Paolo Rubini, Presidente di ANRA – nel quale la componente di analisi e gestione dei rischi assume un’importanza cruciale. Infatti, proprio i grandi eventi, dalle Olimpiadi ai Mondiali di Calcio, richiedono una gestione estremamente complessa che preveda una macchina organizzativa perfetta e, quindi, il totale controllo sui molti rischi potenziali. Primi tra tutti il rischio reputazionale e la sicurezza. Il Mondiale rappresenta una situazione emblematica in tema di rischio. È una rincorsa folle su un progetto di grandi dimensioni che nasce e si conclude in alcuni anni, che parte come iniziativa di un ristretto comitato promotore e delle autorità del Paese che si candida a ospitarlo, e viene poi a coinvolgere decine di migliaia di persone solo per gli aspetti organizzativi. Il progetto mette di fronte a una complessità di eventi, con la caratteristica di svolgersi in tempi e luoghi fissati in un calendario ferreo, non modificabile. Senza cioè la possibilità di riproposta in caso di insuccesso, e con budget stabiliti alcuni anni prima. Ma a questo rischio “d’impresa” vanno poi ad aggiungersi altri rischi, in primo luogo il rischio reputazionale, legato a molti fattori a partire alla sicurezza di tutti i partecipanti, ma anche al regolare svolgimento di tutti gli eventi garantendo la business continuity”.
Ma quali sono le principali aree di rischio da gestire durante un grande evento?
- L’identificazione di un comitato di sicurezza entro la task force organizzativa, in grado di presidiare tutti i siti sportivi, gli obiettivi sensibili come gli hotel, gli aeroporti, le città sedi di partite, le infrastrutture, le aree a maggiore concentrazione di tifosi;
- La realizzazione di un piano di emergenza per ogni sito e stadio, con definizione delle azioni necessarie da intraprendere durante un evento critico (evacuazione dagli impianti, percorsi alternativi in caso di problematiche alle vie di trasporto…);
- La pianificazione e messa in campo di tutti i sistemi tecnologici di sicurezza, dai sistemi di verifica degli accrediti ai metal detector per filtrare gli accessi, fino alla messa in sicurezza del processo dei controlli anti-doping;
- La valutazione delle possibili fonti di rischio con una prima verifica su quanto è stato realizzato o sia accaduto nelle edizioni precedenti, e sulle caratteristiche del territorio, ad esempio infrastrutture, temperature e precipitazioni medie, ecc.;
- La scelta e selezione delle aziende partner della manifestazione: global player, broker internazionali, system integrator professionisti e leader di mercato, sovente anche Sponsor della FIFA, con i quali sono definiti accordi strutturati e articolati;
- Il coordinamento fra i piani di prevenzione rischi e gestione delle crisi degli organizzatori e quelli dei singoli partecipanti.