Le aziende che investono in un sistema di welfare flessibile in base delle esigenze dei dipendenti possono beneficiare di un incremento della produttività nel medio-lungo periodo e di un aumento della retention (grazie alla diminuzione del turnover) con conseguente riduzione dei costi per la ricerca e sostituzione del personale e per la formazione.
È quanto emerge dalla ricerca pubblicata da Zurich Italia in collaborazione con SWG “Creare valore con gli Employee Benefit”, per misurare gli effetti degli investimenti in Employee Benefit su profitto e competitività di oltre 175 imprese italiane con più di 100 dipendenti.
Secondo i risultati dello studio, i benefit contribuiscono a sviluppare nei dipendenti un maggior senso di appartenenza all’azienda, oltre che un miglior ambiente di lavoro e possono essere uno strumento per attrarre talenti e giovani Sono dunque driver della crescita aziendale, in grado di migliorare competitività e dinamismo; sono un attivatore dello sviluppo aziendale, con ricadute di medio e lungo periodo, sia in termini economici, sia a livello di benessere aziendale.
Il 41% delle imprese intervistate dotate di un sistema di welfare interno prevede un 2017 in crescita. Le ipotesi di un 2017 più roseo scendono di 4 punti, al 37%, per quelle imprese che non adottano social benefit aziendali. Inoltre, osservando la performance delle imprese che hanno un sistema di benefit aziendali da meno di cinque anni rispetto a quelle che lo hanno da più di sei anni, emerge che il 35% delle prime prevede un 2017 in salita, a fronte del 65% delle seconde.
I dati mettono inoltre in evidenza una relazione di stretta interdipendenza tra l’ammontare dell’investimento in welfare e i risultati aziendali in termini di retention (soprattutto dei livelli professionali intermedi) e conseguente abbattimento dei costi per la sostituzione del personale. Grazie all’applicazione di adeguate politiche di welfare, infatti, il 37,4% delle aziende ha riscontrato un aumento della produttività mentre il 29,3% una riduzione del turnover del personale.
Un investimento in Employee Benefit ha dunque un impatto positivo sui costi diretti dell’azienda, relativi alla sostituzione del personale. Dalla ricerca emerge che le imprese che registrano un alto tasso di turnover del personale, superiore al 5%, si trovano a sostenere una spesa per ricerca, selezione e formazione dei nuovi assunti che incide per il 17,5% dei costi HR contro il 4,5% fatto registrare in media dalle aziende.
Per contro, per le aziende che hanno introdotto un piano di welfare, l’impatto dei costi diretti del turnover si è ridotto drasticamente attestandosi, in media, all’1,5%, oltre 4 punti percentuali in meno rispetto alle aziende che non si sono attivate in tal senso.
In particolare, la percentuale della spesa in “ricerca e selezione del personale” e in formazione dei nuovi assunti aumenta rispettivamente del 3,7% e del 5,1% nelle aziende che non offrono piani di welfare, rispetto alle aziende in cui vengono offerti benefit integrativi.