Anagina
Generali Italia ha sottoscritto con tutti i suoi Gruppi Agenti (Anagina, Gaag, Gaat, Gagi e Unat) l’accordo integrativo di 2° livello con l’obiettivo principale di continuare a offrire un servizio di eccellenza ai clienti. Con questa intesa si concretizza un ulteriore passo avanti nella strategia di Generali, che rafforza ulteriormente la relazione con la sua rete distributiva, che conta oggi oltre 2.100 agenti e 17.000 consulenti sull’intero territorio italiano.
Gli agenti imprenditori di Generali che fanno capo ad Anagina diventano anche azionisti della compagnia di Trieste.
Si fermano le trattative in corso tra Ania e le organizzazioni rappresentative degli agenti Sna, Anapa e Anagina per la definizione del nuovo Accordo Nazionale Agenti. A determinare la rottura tra le parti è stata la questione della titolarità dei dati del cliente e, in maniera particolare, secondo quanto afferma l’Ania, “l’assunto dello Sna di ritenere l’agente sempre e solo titolare “autonomo” del dato”.
Una raccolta premi di 4 miliardi di euro, pari al 40% del fatturato e al 50% della rete commerciale delle Generali in Italia e 7.000 intermediari al lavoro.
Dopo 75 anni di vita è arrivato il momento di metter mano a un cambiamento radicale in casa Anagina. L’assemblea dell’Associazione che riunisce gli agenti delle Assicurazioni Generali, presieduta da Davide Nicolao ha infatti approvato il nuovo statuto e la nuova denominazione dell’Associazione che dal 1944 riuniva gli agenti ex-INA Assitalia e, oggi, Generali Italia.
Anagina (Associazione nazionale agenti generali Ina Assitalia) annuncia di voler investire in azioni del gruppo Generali. Lo ha detto il presidente dell’associazione Davide Nicolao, in occasione della ottantaseiesima assemblea nazionale di Anagina svoltasi a Venezia.
Anagina, - associazione che riunisce 350 agenti di Assicurazioni Generali con i loro 6.000 consulenti e 3.000 dipendenti che rappresentano un fatturato di 4 miliardi di euro, quasi la metà dei premi raccolti in Italia dal gruppo triestino – ha ottenuto il via libera dall’assemblea all’accordo su mandato unico.