Fondiaria-SAI
Nell’ambito dell’inchiesta sulla fusione Unipol-Sai la procura di Torino ha convocato venerdì scorso l’amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, in qualità di testimone, visto che il pm milanese Luigi Orsi ha ormai archiviato le accuse nei suoi confronti in merito al presunto patto segreto stretto, secondo l’accusa, tra Nagel e Salvatore Ligresti, per garantire alla famiglia dell’imprenditore di Paternò una buonuscita di circa 45 milioni di euro per le quote in Premafin, più una serie di benefit, nell’ambito del piano di salvataggio predisposto da Unipol per Fonsai.
Milano Assicurazioni stima una chiusura di esercizio 2011 con una perdita consolidata di circa 490 milioni di euro a causa dell’adeguamento delle riserve, del portafoglio azionario e obbligazionario e svalutazioni di immobili. In particolare, gli adeguamenti delle riserve relative ai sinistri degli esercizi precedenti del ramo Rc Auto sono stati di circa 310 milioni circa.
Nessuna nuvola all’orizzonte per quanto riguarda la fusione tra Fondiaria-SAI ed Unipol. A comunicarlo è il tono rassicurante del direttore generale di Fonsai, Piergiorgio Peluso, che nonostante l’ingresso in campo di Palladio e Sator sfoggia tranquillità e non ha dubbi riguardo all’esito positivo dell’accordo con la compagnia assicurativa bolognese.
Alla luce di quelli che sono gli intenti che emergono dalla lettera stilata da Unipol e dalla famiglia Ligresti, il rinvio dell’aumento di capitale di Fondiaria Sai è ormai quasi certo. Una data fondamentale sarà senza dubbio quella del prossimo 27 gennaio, quando il consiglio di amministrazione del gruppo sarà protagonista di un meeting volto a stabilire quali saranno le condizioni e i tempi dell’aumento di capitale.
Unipol e i membri della famiglia Ligresti (Salvatore Ligresti, Jonella Ligresti, Giulia Ligresti e Paolo Ligresti) hanno sottoscritto una lettera di intenti non vincolante per perseguire un progetto di integrazione per la fusione tra Unipol, Premafin, Fonsai e Milano Assicurazioni previa acquisizione delle azioni Premafin di titolarità delle società Limbo Invest S.A., Canoe Securities, Hike Securities., IM.CO Immobiliare Costruzioni e Sinergia Holding di Partecipazioni (complessivamente pari al 51,287% del capitale sociale di Premafin) e conseguente promozione di una offerta pubblica di acquisto sulla stessa Premafin.
Si diradano le nubi e il cielo si fa sereno per Unipol che corre ormai senza rivali verso l’integrazione con il gruppo Fondiaria Sai. Ad aprire definitivamente lo spazio per costruire l’operazione ci ha pensato il passo indietro effettuato dal fondo Clessidra che nei giorni scorsi aveva presentato l’altra offerta non vincolante su Premafin. Una rinuncia forse anche indotta dai grandi creditori del gruppo Ligresti, Unicredit e Mediobanca, che avrebbero espresso il loro favore per una soluzione industriale piuttosto che finanziaria.