insolvenze
“Dopo tre anni consecutivi di recessione, l’Italia finalmente vede la luce alla fine del tunnel: la crescita riprende, sebbene moderatamente (+0,7% nel 2015) e per la prima volta dal 2008, le insolvenze aziendali diminuiranno registrando un -7% nel 2015 con circa 14.500 casi”.
In Europa occidentale le insolvenze d’impresa hanno conosciuto due ondate consecutive. La crisi dei subprime, che ne ha provocato l’aumento dell’11% in media nei dodici Paesi presi in esame, è stata seguita da un secondo shock inatteso con incrementi del +8% nel 2012 e del +5% nel 2013.
Negli ultimi anni le imprese in Europa centrale e orientale hanno affrontato un periodo di forte agitazione. Le economie in questione sono state investite da una contrazione dei consumi privati dovuta all’aumento della disoccupazione e all’indebitamento continuo. Inoltre, risentono della doppia recessione della zona euro, loro principale partner commerciale.
Nei paesi dell’Europa centrale e orientale, le imprese hanno attraversato un 2013 difficile. La crisi economica, già grave, si è deteriorata e i consumi delle famiglie sono diminuiti a causa delle restrizioni di bilancio adottate per attenuare l‘aumento dei deficit pubblici. L’accesso al credito si è ristretto a seguito alla contrazione contemporaneamente della domanda e della concessione di nuovi prestiti. Questa situazione ha influito direttamente sulle imprese, obbligandole a rivedere al ribasso i loro target di vendita. Inoltre, le esportazioni, che avrebbero dovuto contribuire alla crescita del Pil, sono state danneggiate dal rallentamento dell’economia dell’Area Euro, sbocco commerciale principale dei paesi dell’Europa centrale e orientale.