Lokky
Desideri concederti una vacanza ma non puoi disconnetterti completamente dal lavoro? Se fino a poco tempo fa lo smart working sembrava un'opzione riservata a pochi, il COVID-19 ha reso il lavoro a distanza una realtà per molti professionisti. Sebbene dal 1° aprile 2024 il regime ordinario dello smart working, regolato dalla legge n. 81/2017, sia stato ripristinato, molte aziende lo consentono ancora, compatibilmente con le esigenze aziendali, trasformando ciò che prima era un privilegio dei "nomadi digitali" in una realtà accessibile a tutti: viaggiare senza dover rinunciare al lavoro, portando con sé solo lo smartphone o il PC. Questo fenomeno è noto come "workation", un modello ibrido che coniuga lavoro e vacanza, consentendo di essere turisti senza rinunciare a email o chiamate di lavoro, a cui si può rispondere anche sotto il sole tropicale.
Il Decreto Gelli, ufficialmente conosciuto come Legge 24/2017, rappresenta un punto di svolta nella riforma del sistema di responsabilità civile nel settore della sanità in Italia. Questo provvedimento legislativo mira a delineare chiaramente le responsabilità dei professionisti e delle strutture sanitarie e sociosanitarie pubbliche e private in caso di errori medici, introdurre al contempo standard più stringenti per la sicurezza del paziente e la qualità delle cure, e ridurre la pratica della medicina difensiva – un fenomeno che costa al Sistema Sanitario Nazionale oltre 10 miliardi di euro l’anno[1].
L’insurtech italiana Lokky ha stretto una partnership attraverso la propria MGA, Lokky Agency, con il gruppo assicurativo HISCOX, per il lancio di Lokky Flex, la soluzione assicurativa di Responsabilità Civile Professionale altamente personalizzabile e flessibile per i freelance e le società tecnologiche.
In un'era segnata da nuove e mutevoli esigenze dei consumatori, da un panorama internazionale molto complesso, e da condizioni climatiche estreme, anche il settore assicurativo - come altri segmenti di mercato – sta attraversando delle trasformazioni profonde e strutturali.
Il panorama lavorativo sta vivendo una rivoluzione senza precedenti, e al centro di questa trasformazione si staglia il fenomeno dei freelance. Sempre più professionisti scelgono la libertà di lavorare in modo indipendente, abbandonando le rigide strutture aziendali per abbracciare un modello flessibile e dinamico. Solo nel nostro Paese, i lavoratori autonomi sono 3,585 milioni, cifra in leggera crescita rispetto ai 3,570 milioni del 2021.
Negli ultimi anni il Bel Paese si è trovato ad affrontare una sfida crescente legata all'aumento del rischio idrogeologico, le recenti catastrofi naturali, tra cui siccità, terremoti, inondazioni e frane, oltre ad aver messo in una condizione di grande emergenza molti dei cittadini privati italiani, hanno avuto un impatto significativo sulla stabilità economica delle imprese italiane, in particolare delle PMI.
In Italia, il livello di cultura assicurativa è uno dei più bassi al mondo: gli italiani non sanno cosa possono assicurare o cosa dovrebbero assicurare. Secondo l’indagine “Conoscenze e comportamenti assicurativi degli italiani” condotta da IVASS, la conoscenza assicurativa è in media di 30,4 su una scala da 0 a 100. Sul basso valore assunto dall’indice influiscono in diversa misura i due indicatori parziali che vi concorrono: l’indice di conoscenza di base e quello sulla conoscenza dei prodotti assicurativi, che mostrano punteggi rispettivamente pari a 40,6 e 20,1. Questi dati poco incoraggianti sottolineano quanto gli italiani siano poco informati sulle opportunità e le necessità assicurative. Ma cosa contribuisce a creare questo gap culturale?
Lavorare come freelance offre molte opportunità in termini di flessibilità, crescita professionale e una migliore conciliazione tra lavoro e vita privata. I freelance hanno un maggiore controllo sulla propria agenda lavorativa, possono occuparsi di progetti diversi grazie ai quali hanno l’opportunità di ampliare il proprio ventaglio di competenze e che, spesso, possono essere più stimolanti e interessanti rispetto a un lavoro a tempo pieno dedicato a una singola attività. Il lavoro autonomo espone, però, il professionista a un maggior rischio informatico: le minacce cybercrime sono reali e in aumento negli ultimi anni. È fondamentale, quindi, essere consapevoli di questi rischi e adottare misure concrete per proteggersi.
Il Green Deal, l’Accordo di Parigi sul Clima e i Sustainable Development Goals dell’Agenda ONU 2030 testimoniano gli sforzi regolamentari messi in atto a livello europeo ed internazionale nella transizione verso una società più sostenibile.
In Italia, il 78% delle abitazioni è esposto a un rischio, alto o medio alto, tra rischio idrogeologico e terremoto. Questi dati provengono dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR). In particolare, viene rilevato che il 55% delle abitazioni italiane è esposto a elevato rischio idrogeologico, più precisamente il 19% con un rischio alto, il 36% medio-alto, il 33% medio-basso e solo il 12% con un rischio basso.
La Partita IVA rappresenta uno dei passi più importanti per i professionisti freelance che vogliono gestire la propria attività in modo autonomo. Una delle decisioni fondamentali da prendere è quella di optare per un regime fiscale specifico, che determinerà l'impatto sulla tassazione e sugli obblighi burocratici. Per farlo, si deve necessariamente conoscere le differenze tra i diversi profili in modo da poter trarre il miglior vantaggio fiscale per la propria attività lavorativa.
Il turismo è una delle risorse più importanti dell’economia nazionale e uno dei comparti più strategici per la crescita di un Paese come l’Italia che attrae, ogni anno, milioni di connazionali e visitatori da tutto il mondo. Dopo la crisi degli ultimi anni provocata dalla pandemia, il 2022 ha visto finalmente una ripresa del settore del turismo.
La rivoluzione digitale in atto, derivante dalla diffusione delle Information and Communication Technologies (ICTs), presenta effetti significativi non solo nell’ambito sociale e culturale, ma anche in quello economico attinente al mondo delle Piccole e Medie imprese.
Dall’ultimo report di INAIL sugli infortuni sul lavoro relativo al primo trimestre del 2023, emerge che entro il mese di marzo gli infortuni denunciati sono stati 144.586, 196 dei quali con esito mortale, in calo rispetto ai 194.106 del primo trimestre 2022 (-25,5%), in aumento rispetto ai 128.671 del 2021 (+12,4%) e ai 130.905 del 2020 (+10,5%), e in riduzione rispetto ai 157.576 del 2019 (-8,2%). Sono in aumento, invece, le patologie di origine professionale, che sono state 18.164 (+25,1%).
A livello europeo, l'Italia è uno dei paesi più colpiti dai furti, con danni che ammontano a ben 3 miliardi di euro all'anno. E, a livello nazionale, in quasi 3 casi su 4 gli autori rimangono impuniti. Questi furti non solo generano danni economici, ma mettono anche a rischio la sicurezza e la salute dei proprietari e dei dipendenti delle attività a causa delle possibili aggressioni durante le rapine. Secondo il report annuale della direzione centrale della polizia criminale, nei primi dieci mesi del 2022, l'Italia ha registrato un preoccupante aumento dei furti (+19,7%) rispetto al 2021. In modo simile, le rapine hanno mostrato un incremento significativo del +18,2% nello stesso periodo.
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