Secondo lo studio The Younger Wif’'s Curse realizzato dal Gruppo Allianz, il 16,1% delle donne over 65 hanno un reddito inferiore alla soglia di povertà. Troppo spesso le donne tendono a sottovalutare l’aspetto previdenziale e i vantaggi di una corretta pianificazione finanziaria che permetta loro di arrivare senza affanni e con la garanzia di un reddito adeguato anche nell’estrema vecchiaia: oggi il tasso di partecipazione alla previdenza complementare delle lavoratrici italiane si attesta a solo il 25,7% (gli iscritti di sesso femminile rappresentano il 36% degli aderenti).
Secondo lo studio Allianz, il calo dei matrimoni, l’aumento dei divorzi e l’allungamento delle aspettative di vita, determinano un aumento del rischio che le donne in età pensionabile abbiano esaurito le proprie risorse economiche. Nel 1970, il tasso di matrimoni in Italia era ancora superiore a sette matrimoni per 1.000 abitanti, ma quarant’anni dopo si è scesi a circa quattro matrimoni per 1.000 abitanti. Tuttavia, questo non implica necessariamente una diminuzione del numero delle coppie, ma che sempre più persone decidono di non sposarsi. Nello stesso tempo, il tasso dei divorzi si è mantenuto costante a circa 0,9 divorzi per 1.000 abitanti.
Statisticamente, le donne italiane si sposano intorno ai 30 anni, i loro matrimoni durano all’incirca 17 anni e divorziano all’età di 47 anni. Se consideriamo che oggi l’aspettativa di vita alla nascita, secondo i dati dell’ONU, è di 84,9 anni, ne deriva che il periodo di pensione tende ad allungarsi rispetto al passato. Alla luce di questo trend, un divorzio può influire sulla vita di una donna in modi molto diversi, a seconda della generazione di appartenenza, soprattutto quelle che non hanno mai svolto un lavoro retribuito, né ricevuto alcun tipo di formazione professionale. In 27 paesi OCSE su 30, le donne più anziane sono molto più esposte (15%) al rischio di trascorrere una vecchiaia in povertà rispetto agli uomini (11%). Per contro, le generazioni più giovani oggi vivono una situazione migliore, hanno un livello d’istruzione superiore rispetto alle loro madri e spesso lavorano e, quindi, sono in grado di risparmiare da sole per la vecchiaia.