
“Dopo tre anni consecutivi di recessione, l’Italia finalmente vede la luce alla fine del tunnel: la crescita riprende, sebbene moderatamente (+0,7% nel 2015) e per la prima volta dal 2008, le insolvenze aziendali diminuiranno registrando un -7% nel 2015 con circa 14.500 casi”.
È quanto si legge nel rapporto “Economic Outlook 2015-16: The insolvency U-turn” realizzato da Euler Hermes, società del gruppo Allianz leader mondiale nell’assicurazione crediti.
“Dietro questo lieto fine – afferma Michele Pignotti, capo della Regione Euler Hermes Paesi Mediterranei, Medio Oriente e Africa – c’è una congiuntura astrale positiva sulla quale vale la pena soffermarsi. Innanzitutto, l’euro debole e l’aumento di competitività faranno aumentare le esportazioni del manifatturiero nell’anno corrente di 15 miliardi di euro. Inoltre, il calo del prezzo del petrolio ha dato nuova spinta ai consumi interni e ha fatto salire i profitti delle imprese, mentre la stretta del credito sembra volgere al termine visto che i tassi di interesse sui prestiti alle piccole e medie imprese stanno diminuendo ulteriormente. L’Expo infine si è dimostrato un importante tassello per la crescita del Paese”.
Per gli analisti di Euler Hermes, nel 2016, in un ambiente economico ancora più favorevole (+1,1% la crescita del PIL), le insolvenze aziendali manterranno lo stesso trend diminuendo la numerosità di un altro 8%, attestandosi così a 13.300 casi. Per ritornare ai livelli pre-crisi sarà però necessario che le imprese italiane agiscano sui tempi di pagamento adeguandosi sempre più agli standard europei. Oggi, in Italia, un credito tra privati viene incassato in media a 98 giorni, dinamica che aumenta lo stress finanziario delle aziende meno solide, che in alcuni casi sono costrette a richiedere una procedura di insolvenza.
A livello mondiale, nel 2016 l’instabilità dei mercati emergenti determinerà la fine di un periodo di sei anni consecutivi di diminuzione delle insolvenze aziendali nel mondo. Euler Hermes prevede che le insolvenze su scala globale si stabilizzeranno su 300.000 casi, mentre il 2015 segnerà la fine del trend di aggiustamento post-crisi.
Questo trend, che nel 2014 ha visto un salutare calo delle insolvenze pari al 14%, prosegue anche nel 2015, ma perde slancio in linea con il rallentamento economico globale. Di conseguenza, Euler Hermes prevede una diminuzione del proprio Indice Globale delle Insolvenze limitata al 4%. Nonostante i sei anni consecutivi in discesa, rilevano gli economisti della società del gruppo Allianz, questo andamento positivo non era abbastanza robusto da contrastare il netto aumento dei fallimenti registrato fra il 2007 e 2009 e di conseguenza l’Indice Globale delle Insolvenze resta superiore del 3% rispetto alla media pre-crisi.