A poche ore di distanza dal sisma che ha colpito mercoledì il centro Italia, il mercato assicurativo e riassicurativo si è già messo in moto per valutare la propria esposizione alla catastrofe.
A preoccupare maggiormente è UnipolSai che l’anno scorso ha emesso “Azzurro Re”, il primo Cat Bond italiano per la copertura del rischio di terremoti. Si tratta di un’obbligazione da 200 milioni di euro della durata di tre anni e mezzo volta a tutelare la compagnia da eventi che si verificassero sul nostro territorio e in stati confinanti. Il bond ha una “indemnity trigger” – ovvero una soglia di danni reali effettivamente subiti dall’emittente che deve essere raggiunta affinché sia effettuato il rimborso – compresa tra i 500 e i 700 milioni di euro.
I Cat Bond garantiscono un rendimento molto alto – in questo caso oltre il 2% - ma se si verifica l’evento trigger gli investitori perdono il denaro impiegato. La “sostenibilità” di questo modello riassicurativo si basa sulla copertura di eventi, come le catastrofi naturali, che hanno una probabilità molto bassa di verificarsi. Nel caso di “Azzurro Re” questa era stimata allo 0,44%. Stando alle prime stime e ricognizioni tuttavia il bond non sembrerebbe essere in pericolo. L’esposizione a eventi che si verificassero in Umbria infatti costituisce solamente lo 0,2% del modello, mentre le Marche l’1,2%. Ben diversa sarebbe invece la situazione se un terremoto colpisse il Lazio, a cui il bond è esposto per il 6,4%.
In concreto questi dati stanno a significare che la diffusione di UnipolSai nei territori colpiti è piuttosto limitata, in ragione del fatto che si tratta di aree prevalentemente rurali con una bassa presenza di imprese e attività industriali. I vertici della compagnia si sono dichiarati sereni, ritenendo alquanto improbabile che i costi che si dovranno sostenere nelle regioni coinvolte facciano scattare la soglia trigger: Azzurro Re non sembra quindi essere in pericolo.
Sebbene nulla possa alleviare il dramma umano che la popolazione locale sta vivendo in questi giorni, l’integrità del bond è una notizia positiva per il mercato riassicurativo italiano, per la prima volta alle prese con uno strumento finanziario di questo tipo. In aree come il Nord America e Giappone la diffusione di questa modalità di allocazione dei rischi è molto alta, mentre in Italia stiamo assistendo solo adesso ai primi passi in questa direzione.