
Secondo i dati comunicati dalla Covip, al 30 settembre 2016 risultava complessivamente pari a 7,6 milioni, il numero di aderenti a forme di previdenza complementare. Il che significa un incremento del 5,3% (384mila persone) rispetto ai premi nove mesi del 2015.
Nei fondi negoziali l’incremento dall’inizio dell’anno è stato di circa 147.000 aderenti (6,1%), portando il totale a fine settembre a 2,565 milioni.
La maggior parte delle nuove adesioni nei tre trimestri dell’anno è dovuta al meccanismo di adesione contrattuale ai fondi interessati dei lavoratori del settore edile.
Rispetto all’inizio dell’anno, le adesioni sono aumentate di 70.000 unità nei fondi aperti (6,1%) e di 167.000 nei PIP “nuovi” (6,5%), portando il totale complessivo, rispettivamente, a circa 1,220 milioni e 2,760 milioni.
Il patrimonio accumulato dalle forme pensionistiche complementari si è attestato alla fine del terzo trimestre del 2016 a 146,4 miliardi di euro, 4,5 punti percentuali in più rispetto alla fine dell’anno precedente. Le risorse dei fondi negoziali ammontano a 45,2 miliardi, in crescita del 6,3%.
I fondi aperti dispongono di un patrimonio di 16,5 miliardi e di 22,5 miliardi i PIP “nuovi”; l’incremento dall’inizio dell’anno è stato, rispettivamente, del 6,8% e del 12,4%.
I rendimenti aggregati, al netto dei costi di gestione e della fiscalità, sono stati in media positivi nei fondi negoziali e nei fondi aperti con valori, rispettivamente, del 2,2% e dell’1,1% e marginalmente negativi nei PIP “nuovi” di ramo III; il TFR si è rivalutato, al netto delle tasse, dell’1%.
I fondi negoziali hanno in media conseguito rendimenti positivi per tutte le tipologie di comparto; risultati più elevati sono stati ottenuti dalle linee a contenuto obbligazionario, grazie all’apprezzamento dei corsi dei titoli di debito. Anche nei fondi aperti e nei PIP “nuovi” di ramo III, i rendimenti migliori si sono avuti in media nei comparti obbligazionari; in quelli azionari, per tali tipologie di forma pensionistica il risultato è stato invece negativo (rispettivamente, -0,5% per i fondi aperti e -0,8% per i PIP).