
CGPA Europe, compagnia specializzata nell’assicurazione della responsabilità civile degli intermediari assicurativi, ha presentato ieri a Milano la V edizione dell’Osservatorio Europeo degli Intermediari Assicurativi.
La compagnia francese ha colto l'occasione per presentare la nuova banca dati sui casi di responsabilità civile degli intermediari assicurativi in Europa, nata al fine di costruire nuovi percorsi formativi e prevenire i sinistri.
CGPA Europe ha costituito un gruppo di lavoro permanente composto di legali specializzati in diritto delle assicurazioni di sei Paesi (Italia, Spagna, Germania, Belgio, Regno Unito, Irlanda e Francia). Ai professionisti è stato chiesto d’illustrare i casi di cui si sono occupati in modo da tracciare un quadro generale della giurisprudenza sulla responsabilità civile professionale degli intermediari assicurativi (le prime evidenze sono riportate nell’Osservatorio).
Di qui in avanti, attraverso i casi seguiti dai legali, CGPA Europe alimenterà annualmente una banca dati delle pronunce giurisprudenziali europee che per, ogni Paese, offrirà una panoramica dell’orientamento dei giudici sui casi che possono implicare una responsabilità civile: errori materiali, contenziosi legati al pagamento dei relativi premi assicurativi, frodi, obbligo di consulenza, onere della prova, controversie sulla qualità dell’intermediario, mandato apparente.
La centralità della formazione
La presentazione dell’Osservatorio di CGPA Europe, giunto alla quinta edizione e realizzato anche quest’anno in collaborazione con il Monitoring European Distribution of Insurance (MEDI), è stata accompagnata da uno studio sulle nuove modalità formative per gli intermediari realizzato del Baffi Carefin (Centre for applied research on international markets, banking, finance and regulation) dell’Università Bocconi.
Lo studio, curato da Patrizia Contaldo, Research Unit Director Observatory on Insurance Market, evidenzia come l’evoluzione normativa degli ultimi anni abbia avuto effetti rilevanti anche sulla formazione. Il legislatore primario e secondario ha stabilito che l’intermediario assicurativo deve acquisire e mantenere nel tempo le competenze necessarie per esercitare correttamente, nell’interesse di tutti gli attori della catena distributiva, l’attività professionale. La normativa entra ora anche nei metodi e nei contenuti della formazione ampliandone la natura multidisciplinare per adeguare le competenze all’evoluzione del mercato e alle esigenze di tutela della clientela.
La formazione ha acquisito un ruolo centrale anche per le funzioni manageriali rappresentando un elemento fondante delle attività distributive in considerazione dell’introduzione di nuove tecnologie e dei modelli distributivi da queste originati.
Dalla ricerca emerge il valore strategico che le compagnie attribuiscono alla formazione, considerata indispensabile per rendere la rete più competitiva e gli intermediari in grado di esercitare efficacemente e con soddisfazione il proprio ruolo. Le compagnie propongono oggi un’offerta formativa articolata e complessa per la propria rete distributiva e si avvalgono della sensibilità degli intermediari per costruire il piano.
“Una risorsa adeguatamente formata è un asset per la compagnia”, ha dichiarato Patrizia Contaldo. “E’, tuttavia, importante che sia l’intermediario a identificare il modello formativo adeguato per valorizzare la propria professionalità e quella delle risorse che portano valore aggiunto al suo business. Un modello efficace dovrebbe basarsi su un’attenta costruzione, un’opportuna erogazione e, soprattutto, un costante monitoraggio dell’intero processo formativo che tenga in debito conto il ruolo dei partner. La valutazione è per questo essenziale”.
Intermediari professionali, in leggera riduzione sul mercato assicurativo europeo ma leader indiscussi nel ramo Danni
Come accaduto nelle precedenti edizioni, l’Osservatorio contiene dati sull’evoluzione demografica degli intermediari e l’andamento del business.
Gli intermediari professionali conservano il primato nella distribuzione assicurativa europea con il 52% della raccolta premi totale, una leadership determinata soprattutto dal ramo Danni (62% della raccolta totale), mentre nel ramo Vita la raccolta ammonta al 44% del totale (dati al 2016).
Più in dettaglio, il peso degli intermediari professionali nella distribuzione dei prodotti dei rami Danni resta preponderante in Italia (86,3%), Polonia (80%), Portogallo (74,9 %) e Slovenia (72,3%). Anche in Francia, Paese in cui la diversificazione dei canali distributivi è più sviluppata, gli intermediari continuano a controllare oltre la metà della raccolta del ramo danni (52%).
Il numero degli intermediari assicurativi professionali (IASP) vale a dire Agenti e Brokers (34.277) è generalmente in calo (al 31 dicembre 2015, contavano 40.168 professionisti), tranne poche eccezioni, come per esempio la Francia (+3%). In Italia, gli intermediari (compresi quindi gli iscritti alla sez.E) iscritti al Registro Unico Intermediari erano 223.821 alla fine del 2017 (-6%) di cui 12,83% agenti e 2,48% broker.
Nel 2017 nei 28 Paesi dell'UE sono stati raccolti premi per 1.137 miliardi di euro, con una crescita limitata (+1,1%) originata prevalentemente nei Paesi dell'Europa centrale e orientale. In Italia, per il secondo anno consecutivo, la raccolta è diminuita (-2,4%) ma in misura minore rispetto al 2016 (-9%).
La concentrazione dei premi raccolta resta elevata: nel Regno Unito si raccoglie quasi un quarto (24%) dei premi della UE; in Francia il 18 % e in Germania il 17%. In coda l’Italia (12%).