
“Abbiamo stime di mercato che ci dicono che la spesa sanitaria aumenterà di 25 miliardi di euro da qui al 2025. Si tratta di cifre enormi, ancora superiori a quelle del breve periodo e l’aumento è destinato a crescere”.
È quanto ha detto venerdì scorso il country manager e ceo di Generali Italia, Marco Sesana, nel corso del convegno Ania dedicato al rapporto tra innovazione tecnologica e welfare.
'Abbiamo, inoltre, una situazione in Italia che è diversa da quella del panorama europeo: la quota intermediata di spesa sanitaria è molto bassa, dalle ultime stime credo che in Italia sia il 15%, mentre in Germania il 50%, in Francia il 66%'. Di conseguenza, anche nel nostro Paese questa quota credo sia destinata ad aumentare in un mercato che sta crescendo in modo molto elevato”.
Le ragioni di questa situazione sono molteplici, ma Sesana pone l’accento su due fattori particolari, responsabili di buona parte del cambiamento della spesa degli italiani e che condurranno il nostro Paese più vicino alla media europea di spesa intermediata: “Abbiamo un sistema sanitario nazionale molto importante, e che funziona, ma ci sono dei trend che fanno pensare che bisogna fare di più: il primo è il trend demografico, che è chiarissimo, il secondo sono le abitudini, che stanno cambiando tantissimo sia nella prevenzione che nelle criticità”.