Il futuro è già alle spalle. Tra le tante conseguenze del coronavirus ci sono anche forti segnali che indicano alcuni asset strategici su cui puntare per il futuro. Ad esempio, tre italiani su quattro pensano che i motori elettrici e i droni commerciali siano tecnologie destinate a un rapido sviluppo, mentre per i satelliti la percentuale si abbassa al 66%, restando comunque tra le tecnologie che la maggioranza vede come le più promettenti, anche grazie all’avvento del 5G.
È quanto emerge dall’indagine “Horizon Shifts” condotta da Protolabs: il mercato europeo dei droni crescerà (da 4,06) fino a 9,7 miliardi di dollari entro il 2024, con il 30% delle consegne nell’ultimo miglio condotte proprio con l’ausilio di mini-velivoli.
A sostenere questi dati anche l’aumento generale della fiducia in questo tipologie di consegne, che tra febbraio e marzo e passata dal 42 al 53%. Secondo il 53% degli intervistati, i droni commerciali diventeranno di uso comune entro 3 anni, o forse anche prima se si dimostrerà un mezzo di consegna capace di arginare il diffondersi del virus.
A dare ulteriore propulsione a quest’industria anche l’intelligenza artificiale e il machine learning.“Siamo all’inizio di una transizione per l’industria aerospaziale europea dove le tecnologie dirompenti avranno un forte impatto sul settore. Passare da un sistema costoso e centralizzato su pochi player ad un sistema capillare di piccole dimensioni, cosparso di aziende capaci di fornire maggiori prestazioni a un prezzo inferiore. I costi, i rischi e l’approccio generale allo sviluppo di nuove soluzioni stanno cambiando a favore delle aziende più piccole che possono scendere in campo”,così ha commentato Massimo Bandecchi, Special Advisor – Space Systems Engineering dell’ESA, l’Agenzia Spaziale Europea.