![](https://asefibrokers.com/sites/default/files/styles/notizie-medium/public/notizie/Ripresa.jpg?itok=aW1in9d3)
Per indagare gli effetti economici e finanziari dell’emergenza Covid-19 sull’universo delle imprese, CRIF ha messo a punto l’Osservatorio Pulse che permette di analizzare le conseguenze sul business e il prevedibile andamento futuro dei vari settori economici delle imprese, rappresentando in questo modo sia un termometro della crisi sia della ripartenza, con indicazioni tempestive e puntuali.
In base ai parametri utilizzati dall’Osservatorio, solo un ristretto numero di comparti produttivi, individuati come Top, mostra una sostanziale tenuta rispetto agli effetti del Covid-19. Tra questi settori si evidenziano il farmaceutico, le telecomunicazioni, ICT e media, la chimica e la consulenza. Il numero di imprese che ricadono in questa categoria è piuttosto limitato sia in termini numerici (circa il 15% del totale) che per giro d’affari (circa l’11%). Tra le caratteristiche che li accomunano vi è un limitato impatto delle restrizioni derivanti dal lockdown nello svolgimento dell’attività economica, in quanto attività essenziali o comunque svolgibili in modalità smart working, una domanda resiliente o addirittura in crescita in virtù della natura dei prodotti e servizi erogati, una tenuta di margini e generazione di cassa grazie al mantenimento dei volumi di produzione, una relativa stabilità del merito creditizio e una regolare operatività sotto il profilo commerciale. Da segnalare in particolare, all’interno del segmento Top, il numero estremamente contenuto di incidenza del ricorso alle moratorie da parte delle aziende farmaceutiche rispetto al dato totale delle aziende italiane (circa il 4% a marzo 2020 e circa il 15% ad aprile 2020).
Seguono quindi i settori classificati come Upper, caratterizzati da un basso impatto delle restrizioni derivanti dal lockdown per le produzioni essenziali, da un favorevole trend di lungo termine della domanda e da una migliore capacità di assorbimento degli impatti negativi di breve periodo. Relativamente al profilo creditizio non presentano particolari criticità e sono regolarmente operative sotto il profilo commerciale. A questa categoria appartengono Trasporti e logistica, Alimentari, bevande e tabacco e Elettronica.
I settori Middle evidenziano invece un maggior impatto delle restrizioni derivanti dal lockdown e diversi di questi settori presentano anche una forte esposizione nei confronti della domanda estera. Tutto questo porta a generare pressione su profittabilità operativa e strutture finanziarie già relativamente deboli, a una riduzione dell’operatività commerciale e allungamento dei tempi di pagamento ai fornitori e conseguentemente a segnali di early-warning sul merito creditizio. A questa categoria appartengono, tra gli altri, Commercio al dettaglio, Tessile e abbigliamento e Meccanica strumentale.
La categoria Bottom comprende i settori che subiranno prevedibilmente un forte impatto negativo. Sono ambiti che hanno fortemente risentito delle restrizioni derivanti dal lockdown ma che anche nella fase di ripartenza stanno soffrendo per via di una debole domanda a causa della nuova normalità di distanziamento sociale o della una minore propensione agli investimenti e all’acquisito di beni durevoli, strettamente connessi al clima di fiducia complessivo dei consumatori in un contesto estremamente volatile e incerto. Tra questi, CRIF ha identificato il Turismo/Tempo Libero, il Commercio di autoveicoli, il Mining/Oil&Gas, l’Ingegneria civile e le costruzioni, la Meccanica/Mezzi di trasporto e i Prodotti metallici. Rispetto alla limitata concentrazione di società all’interno della categoria Top, la categoria Bottom vede la presenza di circa il 28% delle società di capitali italiane, per un giro d’affari aggregato del 24% del totale.
“Se alle difficoltà che le imprese - commenta Simone Mirani, General Manager Operations di CRIF Ratings - si troveranno ad affrontare nei prossimi mesi si aggiunge la contemporanea esigenza di copertura del debito finanziario in scadenza nel 2020, in numerosi comparti emergeranno necessità finanziarie rilevanti, per far fronte alle quali giocheranno un ruolo di primo piano le misure varate dal Governo italiano in termini di moratorie sull’esposizioni creditizie in essere ed accesso al credito bancario col supporto della garanzia statale. Per i settori maggiormente colpiti sotto il profilo finanziario giocheranno un ruolo chiave le misure introdotte a livello istituzionale, sia in termini di sollievo sulle scadenze immediate che per supportare la ripresa della domanda nel medio termine ed accorciare i tempi della ripresa”.